“Malgrado le reiterate espressioni di alta considerazione e ringraziamento, manifestate in più di un'occasione ufficiale dalle istituzioni ai lavoratori in divisa, per la complessa, disagiata e assai rischiosa opera prestata al servizio dello Stato, e a dispetto della specificità lavorativa che è stata loro riconosciuta per legge dal Parlamento nel 2010, sono ormai cinque anni che ai poliziotti viene negato il diritto al rinnovo del contratto collettivo di lavoro, bloccate le indennità accessorie e funzionali e gli automatismi stipendiali maturati per le progressioni di carriera ottenute, bloccato il turn over del personale, il riordino delle funzioni e delle carriere, l'avvio della previdenza complementare”. Questo il contenuto di una nota congiunta di Fabrizio Fratini, segretario nazionale Fp, e Daniele Tissone, segretario generale Silp per la Cgil, in merito al primo sit in effettuato oggi in Piazza Montecitorio dalle due organizzazioni sindacali.

“Lo avevamo preannunciato – continuano i due sindacalisti –, in seguito all'unica occasione in cui ci è stato concesso di rappresentare al governo le ragioni della forte insoddisfazione manifestata dagli operatori della sicurezza, per la feroce messa in discussione dei propri diritti e delle precarie condizioni di lavoro in cui sono obbligati a lavorare, a causa degli ulteriori tagli lineari operati dall'attuale esecutivo, anche con la Legge di stabilità 2014 sui capitoli di bilancio delle amministrazioni interessate”.

“Si tratta di scelte irresponsabili – aggiungono Fratini e Tissone –, che renderanno, se possibile, ancora meno efficace la risposta dello Stato ai bisogni di sicurezza della cittadinanza e del sistema di micro/macro imprese di un Paese che, paradossalmente, pur ambendo al rilancio del suo sviluppo economico, continua a disinvestire sulla sicurezza, colpendo pesantemente gli operatori interessati, depotenziandone l'aspetto funzionale, professionale e motivazionale, puntando invece sul rifinanziamento delle pattuglie dei militari, che nulla di strutturale danno alla sicurezza”.

“Il Governo Letta è chiamato ad assumersi la responsabilità di quanto sta provocando sul versante della sicurezza di fronte all'opinione pubblica. Da oggi con il sit in a piazza Montecitorio, che manterremo fino al prossimo 31 ottobre, e poi in tutti i luoghi di lavoro della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato, saranno attivate iniziative di protesta e mobilitazione territoriale – concludono i due dirigenti segretari – che permarranno fino a quando il Governo e il capo dell'esecutivo non ci daranno le risposte che la situazione esige”.