“Mercoledì 23 marzo i lavoratori forestali della Toscana sciopereranno per l’intera giornata. Le motivazioni si possono sintetizzare in una sola frase: contro il lento e progressivo abbandono del settore da parte della Regione per evitare il disastro. Questa frase potrebbe essere perfettamente riferita, non solo alla Toscana, ma anche a tante altre regioni, nelle quali i lavoratori e il settore della forestazione vivono lo stesso degrado e abbandono”. Lo dichiara Giovanni Mininni, segretario nazionale della Flai Cgil, che, in occasione della proclamazione di sciopero dei lavoratori forestali toscani, interviene sullo stato del settore della forestazione.

“Scelte delle amministrazioni inesistenti, dirigenti e politici che non si assumono una responsabilità neanche di fronte ai continui disastri idrogeologici e alla fragilità del territorio del nostro Paese, avvoltoi di una certa stampa e di una certa politica che si ricordano dei forestali solo per diffamarli con bugie e falsità. Inedia, irresponsabilità, ignoranza, volgarità…siamo prigionieri di ciò. Se i lavoratori arrivano a scioperare, e quindi a fare anche un sacrificio economico sui loro già bassi salari, vuol dire che la misura è colma! L’aver demandato sostanzialmente le politiche forestali alle Regioni si è rivelato una tragedia, soprattutto associata ai continui tagli nei trasferimenti delle risorse", continua il dirigente sindacale.

"Ma la cosa più grave è che il ministero delle politiche agricole e forestali ha completamente rinunciato ad esercitare un pur minimo ruolo nelle politiche forestali. Ad oltre un anno dall’insediamento di un tavolo ad hoc sul settore in seno al Mipaaf, e presieduto dal viceministro Oliverio, non siamo più stati riconvocati, e nemmeno ci si è degnati di rispondere alle nostre lettere e sollecitazioni. È evidente che il nuovo ministero dell’Agroalimentare non comprenderà le politiche forestali e il Mipaaf si è arreso già da tempo a questa prospettiva, abbandonando il settore alle Regioni. Si guardi cosa è stato fatto con il Corpo forestale dello Stato, lasciato andare probabilmente nei Carabinieri e rinunciando a potenziare, invece, un Cfs che ha un patrimonio di conoscenze e professionalità necessarie per il settore forestale e l’agroalimentare tutto", osserva ancora l'esponente Cgil.

"In Italia, non c’è una visione generale del settore forestale e il Mipaaf ha rinunciato ad esercitarla, anche prima che venissero definiti i Psr. In tale contesto, nessuno ricorda che i lavoratori forestali, abbandonati al loro destino, non hanno più rinnovato il contratto nazionale di lavoro, perché una delle controparti più importanti è sparita! Anche su questo, stiamo aspettando una risposta dal Mipaaf, al quale chiedemmo, più di un anno fa, di esercitare una mediazione politica con i soggetti interessati. Ormai il tempo è scaduto, e i lavoratori non possono più aspettare. Il disastro si sta compiendo e noi non vogliamo restare ad ascoltare un assordante silenzio. Il disastro deve essere evitato”, conclude Mininni.