"Potremo dare un giudizio complessivo solo alla conclusione del tavolo, in coerenza con la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil, ma certamente è un bene se all’interno del confronto tra governo e sindacati il tema dei lavori usuranti, a partire da quello degli operai edili e delle cave, viva con tutta la dignità e le risorse necessarie per incidere realmente sulla vita delle persone. In caso contrario, la mobilitazione della Fillea e - siamo certi - di tutte le forze sindacali, non potrà che proseguire”. Questo il commento della segreteria nazionale della Fillea Cgil sul confronto tra esecutivo e sindacati.

Per la categoria degli edili Cgil "dopo la tagliola Fornero e alla luce dei limiti evidenti dell’attuale norma sui lavori usuranti - che contiene troppi paletti, troppe condizioni - il governo deve cominciare a dare una risposta seria ai tanti, troppi lavoratori che sono sottoposti a condizioni oggettive sempre più proibitive, a partire dagli operai edili e da chi opera nelle cave ed in galleria. Non possono esserci migliaia di lavoratori edili over 60 che tra lavoretti a nero, voucher o lavori saltuari vivano solo con la “speranza” di arrivare alla pensione a 67/68 anni, rischiando costantemente l'infortunio mortale, come ci dicono tutte le recenti statistiche sulle morti nel settore. Non è giusto per loro, non lo è per i tanti giovani che cercano occupazione".