"È di buon auspicio che il Governo abbia voluto a suo modo richiamare il Primo maggio, a patto che assuma il lavoro come stella polare della sua azione e delle sue politiche. La realtà, quella vera, non autorizza a continuare nei proclami e annunci, né ad edulcorare i problemi, e tanto vale questo a Napoli e in Campania". È quanto sottolinea, in una nota, il segretario generale della Fillea Campania, Giovanni Sannino, secondo il quale "la stipula del Patto per la Campania si presta facilmente alla tentazione di sottolineare gli aspetti mediatici e il condizionamento del clima elettorale, così come è facile intravvedere la riproposizione di programmi già redatti e non realizzati".

"Ma vogliamo stare al merito – continua il dirigente sindacale –, e sui 9,5 miliardi da spendere da qui al 2020. Il punto, quindi, è capire se siamo di fronte all'inizio di una svolta, e alla fine di un ciclo economico caratterizzato da una crisi così pesante da pagarne ancora oggi il prezzo di tanto lavoro perso e tanti morti sui cantieri: in edilizia si sono persi oltre 54.000 posti di lavoro e più di 250 milioni di ricchezza non prodotta e un insopportabile tributo di lutti".

"La Regione – conclude il leader degli edili Cgil campani –, deve sapere che la sfida si gioca sugli investimenti anticiclici per rilanciare il nostro settore e l'economia. È soprattutto per la qualità degli stessi che per noi significa sicurezza, diritti, regolarità e legalità strettamente legati tra di loro. Forse un po' di confronto preventivo non sarebbe male".