Il governo convochi immediatamente un tavolo sulla Fiat a Palazzo Chigi che anticipi quello tecnico del 5 marzo. E affronti "'tutto il problema Fiat, che non è solo Termini Imerese'. Lo chiede, in una intervista al Corriere della Sera, il leader della Fiom, Gianni Rinaldini. Lo stabilimento sicliano, spiega il dirigente sindacale, "produce in perdita per colpa delle scelte dell'azienda, che non ha investito quanto promesso e ha trasferito l'indotto'. Infatti, ricorda Rinaldini, "al suo arrivo al Lingotto Sergio Marchionne disse che il problema della Fiat non era Termini" e poi 'presentò un piano per il raddoppio dello stabilimento. Bisogna ripartire da lì".

La Fiat, in ogni caso, "deve valutare che lo scontro sociale è solo all'inizio" e che "con questo atteggiamento arrogante alimenta un clima di tensione. In Sicilia si devono continuare a costruire automobili perché nessuno può sostenere che in Italia ci sia un eccesso di produzione. Il paese - conclude - non può diventare parte marginale del gruppo. Ecco perché è necessaria una discussione a Palazzo Chigi".