Nei prossimi mesi 1.052 lavoratori della Carrozzeria di Mirafiori (Fca, ex Fiat) saranno trasferiti nello stabilimento Maserati di Grugliasco, per far fronte al fatto che da fine luglio in Carrozzeria si esauriranno gli ammortizzatori sociali, mentre a Grugliasco hanno da poco prese avvio i contratti solidarietà. Ad annunciarlo in una nota è la Fiom al termine dell'incontro del 26 aprile, tra Fca e categoria Cgil, contestuale, ma nuovamente separato rispetto a quello con gli altri sindacati.

"I trasferimenti - spiegano le tute blu Cgil -  inizieranno a maggio e si concluderanno a luglio, quando finirà anche la produzione a Mirafiori dell'Alfa Mito. I lavoratori saranno coinvolta in attività di addestramento, in vista di eventuali nuovi modelli che fossero annunciati a giugno durante l'investor day. Verrà anche definito un percorso di uscita volontaria ed incentivato, innanzitutto per i lavoratori più anziani".

"Con questo accordo siamo riusciti a garantire la copertura degli ammortizzatori sociali e quindi la salvaguardia dell'occupazione per tutti i lavoratori, nonostante il ritardo e l'incertezza di Fca nei nuovi investimenti, che determina in questo momento oltre 3.000 esuberi tra Mirafiori e Grugliasco, su 5.400 addetti" , spiegano Michele De Palma, segretario nazionale e responsabile del settore auto della Fiom Cgil, e Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom Cgil di Torino.

"La gestione di questa operazione - aggiungono i due sindacalisti Fiom - sarà assai complessa e la sua riuscita dipenderà, oltre che dal senso di responsabilità nostro e dei lavoratori, dal fatto che, dopo quasi otto anni di promesse non mantenute di piena occupazione, il prossimo piano industriale sia in grado di risolvere i tanti problemi aperti negli stabilimenti italiani, e torinesi in modo particolare. Per questo abbiamo chiesto un confronto sulle prospettive industriali subito dopo la presentazione del piano di giugno. Purtroppo i trasferimenti di oggi fanno presagire che i tempi di lancio degli eventuali nuovi modelli non saranno proprio brevissimi, e quindi c'è da aspettarsi ulteriori sacrifici per i lavoratori".