“I due obiettivi che ci eravamo dati all'inizio della mia segreteria sono stati raggiunti. La conferma del progetto del Pd e fermare la destra, e in particolare questa destra”. Lo ha detto il numero uno dei democratici, Dario Franceschini, commentando in conferenza stampa i dati delle europee.

Franceschini ha spiegato che il dato italiano va inserito in una serie di tendenze su base continentale. La prima è l'astensionismo; la seconda è “una libertà” degli elettori, visto che il voto non influenza la governabilità; la terza tendenza è “una preoccupante avanzata della destra, sia nella sua forma più estremista sia nella sua forma conservatrice”. A questo trend, ha spiegato, è legata la quarta tendenza, cioè “l'arretramento comune delle forze progressiste che stando in Europa sono soprattutto quelle socialiste”.

Il segretario del Pd ha poi fatto sapere di avere telefonato a Di Pietro per riconoscergli il risultato. “Purtroppo – ha detto – sono voti che si spostano nel nostro campo, ma io voglio sottolinearlo come dato positivo”. Poi un’analisi più generale: “Da questo voto gli avvoltoi che hanno girato per mesi sul Pd possono tornare a casa. E Il governo è ben sotto il 50 per cento, oggi è minoranza nel paese, visto che i voti del Pdl e della Lega messi insieme raggiungono il 45,2”.

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