La Cassazione ha annullato senza rinvio, dichiarando prescritto il reato, la sentenza di condanna per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel maxiprocesso Eternit. Sono stati così annullati anche i risarcimenti per i familiari delle vittime. La prescrizione è maturata al termine del primo grado.  

"Vergogna! Vergogna!" questa la prima reazione delle parti offese nel processo Eternit, alla lettura del verdetto della Cassazione. In aula magna, infatti, ad attendere la sentenza, sono state presenti numerose vittime dell'amianto e familiari di chi in questi anni è deceduto. Subito dopo la lettura del dispositivo, in aula ci sono stati fischi e e urla di protesta.

"Ingiustizia è fatta" hanno scritto su un lungo striscione. "Siamo allibiti, non ce lo aspettavamo - ha detto Bruno
Pesce, coordinatore dell'Associazione Familiari e Vittime dell'Amianto (Afeva) -. Questa sentenza ci dice che non è possibile giudicare un disastro provocato dall'amianto perché‚ è passato troppo tempo e il reato è prescritto. Ma dimentica che l'amianto è una bomba a orologeria a lungo periodo: non è possibile che coloro che l'hanno innescata siano trattati come dei gran signori. Per quanto ci sforziamo, continuiamo a ritenere incomprensibile questa decisione".

Secondo la Cgil, che aveva chiesto alla Corte di non accogliere la richiesta del Procuratore generale, la prescrizione non sarebbe dovuta subentrare perché siamo di fronte ad un "disastro ambientale doloso permanente", le cui cause "sono tutt'ora vive ed operanti e continueranno a determinare effetti disastrosi per le persone coinvolte".

Interviene sulla sentenza anche il premier Matteo Renzi. O una vicenda come Eternit "non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione" perché‚ "non ci deve essere l'incubo della prescrizione". "Le domande di giustizia - ha aggiunto Renzi - non vengono meno" nel tempo.

Tra i primi commenti su Twitter quello di Roberto Saviano: "L'Italia è una Repubblica fondata sull'istituto della prescrizione #Eternit".

Un incoraggiamento a non demordere arriva invece dal pm Raffaele Guariniello: "Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c'è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi". "La Cassazione - ha commentato
Guariniello - non si è pronunciata per l'assoluzione. Il reato evidentemente è stato commesso, ed è stato commesso con dolo. Abbiamo quindi spazio per proseguire il nostro procedimento, che abbiamo aperto mesi fa, in cui ipotizziamo l'omicidio". "Questo non è - ha aggiunto il magistrato - il momento della delusione, ma della ripresa. Noi non demordiamo".