“La crisi economica si fa sempre più sentire sulle famiglie ciociare e lascia il segno su tante famiglie per le migliaia di posti di lavoro a rischio. Per l’utilizzo della cassa integrazione, la provincia di Frosinone vanta il primato di 53 ore pro capite nel 2008, con un aumento del 100 per cento sul 2007”. Con questi dati Silvio Campoli, segretario generale della Filcem territoriale, ha aperto la tavola rotonda organizzata oggi (27 febbraio) dalla sigla di categoria per parlare delle ricadute della crisi nell’industria chimico-manifatturiera del frusinate. Dove, ammonisce il dirigente sindacale, “sempre più persone sono nella linea di confine della povertà: emblematico è il dato che vede quadruplicato il numero di persone che bussano alle porte della Caritas e l’aumento del dato dell’usura”.

Nel corso dell’iniziativa, cui hanno partecipato tra gli altri l’ex ministro del Lavoro Cesare Damiano (Pd) e il leader della Filcem nazionale, Alberto Morselli, il sindacato ha presentato i risultati delle indagini svolte sul territorio: “Se nel Lazio – ha ricordato Campoli – sono 196.000 le persone in cerca della prima occupazione, con il tasso del 8 per cento, in Ciociaria la disoccupazione avanza a grandi passi e non lascia presagire nulla di buono per il futuro. Siamo a +11 per cento, tre punti in più del dato regionale, sono 20.000 i disoccupati in cerca di prima occupazione e 98.500 i disoccupati totali. E il Pil provinciale si è ridotto in tutti i settori: manifatturiero -20 per cento, servizi -38, alimentare -20”.

Solo il settore della chimica, ha poi aggiunto Campoli, “vede ben 36 stabilimenti in crisi sui 56 da noi censiti, con 5.523 lavoratori coinvolti, di cui 3.545 in cig e 1.330 a rischio mobilità. E l’effetto della cig dei lavoratori della Videocon di Anagni pesa sul territorio per mancato salario più di 8 milioni di euro nel solo anno 2008”. In sostanza, ha detto Campoli, “rischia di saltare un intero apparato industriale e occupazionale”, fatto che potrebbe “portare migliaia di famiglie ciociare in depressione e nello scadimento della qualità della vita”.

Per fronteggiare la crisi la Filcem propone, tra l’altro, “il recupero eco-ambientale della valle del sacco agri-Fuel, nuove iniziative sulle energie rinnovabili, il consolidamento dell’eccellenza del settore farmaceutico e del polo del farmaco e biotech”. Campoli è poi tornato a chiedere “un confronto con le associazioni imprenditoriali, la rimodulazione del ‘Progetto Frosinone 2015’ sulla base del nuovo contesto socio-economico industriale, e risorse governative per l’innovazione tecnologica, indispensabili per maturare la ripresa”.