Il 17, 18, e 19 aprile 2018 si vota per il rinnovo delle Rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) nei settori pubblici.

Sono 60.000 i lavoratori e le lavoratrici chiamati al voto nelle Marche, su oltre 3 milioni a livello nazionale. Appartengono a tutti i settori del lavoro pubblico e della conoscenza: enti locali, ospedali e azienda sanitaria, ministeri, agenzie fiscali ed enti previdenziali, scuola, università, ricerca, istituti musicali e accademie.

Nelle Marche, sono 1.500 i candidati e le candidate che si presentano al voto nelle liste delle categorie Fp e Flc della Cgil. “Le elezioni delle Rsu dei settori pubblici rappresentano un appuntamento di straordinaria importanza, un fondamentale esercizio di democrazia sindacale, anche per misurare la rappresentatività del sindacato nei luoghi di lavoro”, dichiarano Alessandro Pertoldi, segretario generale della Fp Marche, e Lilli Gargamelli, segretaria generale della Flc Marche.

“Andiamo al voto dopo aver rinnovato i contratti nazionali: funzioni centrali, funzioni locali, sanità pubblica, istruzione e ricerca – aggiungono Pertoldi e Gargamelli –. Con i rinnovi abbiamo riconquistato il potere contrattuale che la legge Brunetta ci aveva sottratto. Potere che sarà in mano alle Rsu che i lavoratori eleggeranno. Le Rsu contribuiranno ad orientare anche il rinnovo contrattuale che riapriremo a partire da giugno con il nuovo sistema di classificazione del personale”.

Nelle precedenti elezioni fu registrata un’affluenza pari all'80% degli aventi diritto. Le elezioni Rsu, alla sesta tornata, sono una prova di democrazia e partecipazione. Con il rinnovo dei contratti nazionali dei tre comparti, saranno le Rsu neoelette a portare ai tavoli aziendali le rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori che rappresentano e a declinare attraverso la contrattazione decentrata i miglioramenti alle condizioni di lavoro e dei servizi.