“Il risultato del voto italiano alle elezioni europee conferma una vocazione europeista dell’Italia e il desiderio di radicale cambiamento delle politiche recessive di austerità fin qui adottate dell’Unione europea, e questo per la Cgil è motivo di grande soddisfazione”. Lo afferma la Cgil in una nota di commento sulle elezioni europee.

“L’esito del voto – prosegue la confederazione - rappresenta un segnale ancora più importante oggi, alla vigilia del semestre di Presidenza italiano della Ue, da cui si attende un’azione forte e incisiva del Governo che convinca l’Unione della necessità di adottare una politica finalmente espansiva, attenta ai bisogni dei ceti popolari, dei lavoratori e dei pensionati”.

Per la Cgil “quello ottenuto dal Partito Democratico nel voto per le elezione del Parlamento europeo è un risultato straordinario, per molti aspetti storico, che rimette al centro un’idea positiva di Europa e di buona politica, oltremodo importante anche nella lotta contro i tanti, sterili populismi e contro i pericoli di una destra xenofoba che, nel loro complesso, sono purtroppo cresciuti in Europa. La dimensione e la diffusione territoriale della vittoria del Partito Democratico sono indiscutibili. L’elettorato non solo ha ricompensato le politiche redistributive ed espansive, anche se per ora solo abbozzate, adottate dal governo Renzi in questi primi mesi di governo, ma ha dato una chiara indicazione del verso necessario cui ispirare le politiche economiche e sociali di Bruxelles”.

“Il voto – conclude la nota - consegna una sinistra italiana che potrà giocare un ruolo di primaria importanza in Europa. La scelta del Pd di aderire ai socialisti europei è confermata e rafforzata dal risultato elettorale a tal punto da dare al Partito Democratico un peso e un ruolo di primaria grandezza nel PSE. Peso e ruolo che la Cgil auspica sia speso per favorire un dialogo con tutte le forze progressiste e di sinistra, a cominciare da quelle italiane, per cambiare i trattati europei e le politiche comunitarie, in modo da riavvicinare un idea di Europa comunitaria vicina ai bisogni dei cittadini e capace di costruire equità e solidarietà”.

Ségol (Ces), “un avvertimento ai partiti tradizionali”
“Gli elettori hanno mandato un avvertimento a tutti i partiti tradizionali e di governo. I cittadini europei sono stufi della disoccupazione, dell’austerità e del calo dei livelli di vita”. Lo ha dichiarato il segretario della Confederazione europea sindacale (Ces), Bernadette Ségol, commentando i risultati delle elezioni europee.

“Per i cittadini – prosegue Ségol - la crisi non è finita. Salvare l’euro è stato un inizio. Ma la vera sfida è riportare al lavoro i 26 milioni di disoccupati europei. Proseguire sulla via dell’austerità non è la risposta. L’Europa ha bisogno di grandi investimenti a livello Ue e nazionale per guidare la crescita sostenibile e la creazione di posti di lavoro”.

“L’UE – ricorda Ségol - è spesso accusata di essere un progetto elitario, e perseguire politiche economiche che fanno pagare ai cittadini per gli errori delle banche ha rafforzato questa impressione. Ci deve essere un cambiamento nella politica”. “L’UE deve concentrarsi sui bisogni dei suoi cittadini”, prosegue la dirigente sindacale, dicendo un “no chiaro al razzismo, riconquistando gli elettori scettici e affrontando la crisi della disoccupazione”.

“Un primo test – secondo Ségol – saranno le raccomandazioni di politica economica che la Commissione europea trasmetterà, a giugno, agli Stati membri”.

Inoltre “il Parlamento europeo deve insistere per decidere chi diventa presidente della Commissione europea”. Una scelta, questa, che “deve essere determinata dalle elezioni europee , non dai capi di governo a porte chiuse”.

Durante (Cgil), molte ombre e qualche luce
“Molte ombre e qualche luce. Il voto ci lascia un senso di preoccupazione e timore rispetto al futuro del percorso europeo”, soprattutto riguardo “ai temi che più stanno a cuore a lavoratori e sindacati”. Così Fausto Durante, responsabile del segretariato Europa della Cgil, interpellato da rassegna.it sull’esito elettorale.
“In almeno due terzi dei paesi in cui si è votato - osserva il sindacalista - prevalgono forze legate ai conservatori, cioè i principali responsabili delle politiche di austerità di questi anni. In alcuni paesi si impongono addirittura impostazioni dichiaratamente anti-europee che hanno l’obiettivo di sfasciare la casa comune e la moneta unica, in alcuni casi con venature xenofobe e razziste. Penso a Gran Bretagna, Francia, Danimarca e Ungheria”.

A mandare in Parlamento le istanze della sinistra saranno invece “i paesi oggetto delle ‘cure’ della troika, un fatto largamente prevedibile”, a suo avviso. “La sinistra vince in Irlanda, Grecia, Portogallo e, nelle modalità italiane, con il Pd. Ma l’aspetto dominante - ribadisce - è la vittoria dei conservatori, con un impatto inevitabile nella corsa alla presidenza della Commissione Ue. Ora il favorito è Jean-Claude Juncker, il politico lussemburghese che in questi anni non ha mai appoggiato le richieste dei sindacati europei”.

Angeletti, italiani hanno apprezzato riduzione tasse
“Gli italiani hanno apprezzato la riduzione delle tasse. L’aumento di 80 euro nelle buste paga, che arriverà a breve, è stato un elemento fondamentale”. Così – in una dichiarazione all’Ansa - il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha commentato i risultati delle elezioni europee a margine del congresso regionale del sindacato ad Aosta. “Questo risultato – ha aggiunto – agevolerà la realizzazione delle riforme. Il Governo è abbastanza forte per marciare in questa direzione”. (D.O., M.M.)