Chiuso per un'ora lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento per la protesta degli edili che lavorano al cantiere del tratto stradale Bolognetta-Lercara. Un'adesione massiccia: al sit-in di protesta, dalle 7 alle 12, hanno partecipato sotto le insegne di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil circa 350 operai. Tra azienda madre e indotto lavorano complessivamente all'opera, che rischia di restare un'incompiuta, 500 operai.

Una situazione che si somma alla crisi attestata dagli ultimi dati della Cassa edile di Palermo, che ha registrato un calo di tutti gli indicatori (ore di lavoro, numero di imprese, lavoratori e monte salari). In un anno a Palermo si sono registrate 216 imprese edili e 1.446 lavoratori in meno. E ancora: 11 milioni 612 mila euro di salari dichiarati e 1 milione 66 mila di ore lavorate in meno. In questo contesto, i lavoratori protestano per i cantieri che non decollano, per il diritto al lavoro, per un sistema pensionistico equo, per la tutela dalla disoccupazione, per la legalità e lo sviluppo.

“Oggi la presenza di tanti operai dimostra quanto la crisi nel settore preoccupa gli operai e la tensione, per questo, continua a salire" dichiarano i segretari generali di Fillea Cgil Palermo e Feneal Uil Palermo Francesco Piastra e Ignazio Baudo: "Purtroppo da parte della presidenza della Regione siciliana e dall'assessorato alle Infrastrutture non arrivano risposte: nonostante le nostre ripetute richieste di incontro, le istituzioni continuano a latitare”.

L'opera rischia di non essere completata per mancanza di finanziamenti e per un centinaio di lavoratori già nei prossimi mesi si agita lo spettro del licenziamento. Lo svincolo per Bolognetta, che rientrava nel progetto della Bolognetta-Lercara, e avrebbe potuto allungare il lavoro di altri otto mesi, è stato stralciato. “Il finanziamento previsto per lo svincolo, di 14 milioni, è stato utilizzato per altre necessità dalla Regione" aggiungono Piastra e Baudo: "Il primo lotto, attualmente in corso, è arrivato al 60 per cento e presto inizieranno i licenziamenti. A 17 lavoratori a tempo non è già stato confermato il contratto. A luglio altri 15 rischiano di andare a casa e l'azienda sta avviando le procedure di riduzione del personale per 70 operai a tempo indeterminato. Progressivamente saranno coinvolti tutti gli altri”.

Gli altri due lotti da ammodernare, inizialmente previsti (la Palermo-Bolognetta e la Lercara Friddi-Agrigento), sono fermi. “Per il primo lotto esiste il finanziamento del Cipe, ma manca il progetto. Per il secondo mancano progetto e risorse" proseguono Piastra e Baudo: "C'è una situazione di crisi generale dell'edilizia a Palermo che verrebbe aggravata con questi nuovi licenziamenti, in un contesto in cui sono fermi anche appalti che potrebbero partire, come il raddoppio ferroviario Ogliastrllo-Castelbuono, o l'entrata a regime dell'anello ferroviario della Tecnis, che potrebbero garantire nuove assunzioni. C'è difficoltà sia nel far partire i cantieri che nel portare avanti le opere, anche per inadempienze burocratiche”.

Nella zona del comprensorio palermitano, dove è in atto la mobilitazione, ci sarebbero 11 milioni di euro del Patto per il Sud per le strade secondarie, ma i bandi di gara non partono. Con interi paesi, da Villafrati a Corleone, irraggiungibili. I sindacati chiedono “un tavolo alla Regione, con l’Anas e con il sindaco della Città metropolitana per le strade secondarie. E con le Ferrovie, per valutare lo stato delle opere che non partono o che non sono completate, come il raddoppio ferroviario di Ogliastrillo-Cefalù, che potrebbe costituire uno sbocco lavorativo”. Nella protesta trovano anche spazio le preoccupazioni di ordine pensionistico degli operai del comparto: nelle iniziative fatte in Italia da Fillea, Filca e Feneal, che culmineranno nello sciopero nazionale dell'edilizia del 25 maggio, c'è la richiesta pressante di rivedere la legge Fornero.

Antonino De Luca, 62 anni, operaio della Bolognetta-Lercara, oggi non può più andare in pensione. “Per la legge Fornero - spiega - potrò andare in pensione forse a 66 anni, mi mancano un bel po' di contributi e se ora mi licenziano tornerò in disoccupazione. Ma poi come faccio a trovare un nuovo lavoro? Faccio l'autista di mezzi pesanti e alla mia età diventa pericoloso, dovrei fermarmi. Il nostro lavoro è usurante, non si può chiedere a un edile di restare al suo posto fino a 70 anni”. Carmelo Spinella ha 39 anni, è di Marineo e sul suo futuro lavorativo non nutre grandi speranze: “Mi trovo a fare i salti mortali per campare la famiglia. Oggi ho un lavoro, la mia ditta mi paga. Ma domani, appena qui il lavoro finisce? Per costruire le strade ci sono i soldi della Comunità europea e del Patto del Sud. Perché non vengono utilizzati? Noi vogliamo lavorare e mettere in sicurezza queste strade secondarie dove ogni mese muoiono decine di persone. Basterebbe un anno di vitalizio dei politici per finire la strada. Perché non lasciano le loro poltrone, si rimboccano le maniche e vengono a lavorare con noi? Così capiscono quant'è duro il nostro lavoro”.