In diverse piazze d’Italia, a Bologna, Roma, Bari, Palermo e Cagliari, domani, giovedì 25 maggio, i lavoratori dell’edilizia  manifesteranno per rivendicare il diritto ad accedere alla pensione dopo anni passati sulle impalcature, ma anche per chiedere sicurezza, lavoro e rinnovo dei contratti, per una seria lotta al lavoro nero.

Da Bergamo partirà un bus che raggiungerà la manifestazione di Bologna, prevista a partire dalle ore 10 in piazza XX settembre (incontro e partenza dal parcheggio del piazzale della Malpensata a Bergamo, ore 6.30).

“Ogni volta che parliamo di pensioni nel nostro settore, per esprimere nel migliore dei modi la nostra idea, chiediamo di immaginare di lavorare fino a 70 anni … su un’impalcatura” spiega Luciana Fratus, segretario generale della Fillea Cgil di Bergamo. “L’Ape agevolata ha rappresentato un passo avanti positivo nella vertenza intrapresa dal sindacato sul versate pensionistico ma, per come oggi è concepita la normativa, rischiano di essere pochissimi gli operai edili over 60 che potranno accedervi. Affinché una riforma trovi la giusta applicazione per tutti i lavoratori edili, bisogna, tra l’altro, impedire la fuga dal contratto collettivo nazionale edile verso contratti economicamente più convenienti, che oltre a ridurre il salario dei lavoratori impediscono la corretta individuazione di chi ha diritto all’accesso all’Ape agevolata”.

La mobilitazione di domani è stata proclamata anche per la sicurezza. “Con la crisi abbiamo assistito troppo spesso a tagli sulla sicurezza” prosegue Fratus. “In troppi sottovalutano l’importanza del tema. L’assegnazione degli appalti con la regola del massimo ribasso non fa altro che aumentare i rischi per la salute dei lavoratori: chiediamo di introdurre la patente a punti, di rafforzare i sistemi ispettivi, di modificare il decreto ministeriale del marzo 2013 sulla sicurezza nei cantieri mobili”.

In piazza, poi, si affronterà il tema dei contratti: “Chiediamo alle nostre controparti di accettare la sfida della valorizzazione dell’occupazione stabile e del riconoscimento delle professionalità” conclude Fratus. “Rinnovare i Contratti nel nostro settore significa erogare più salario per far ripartire l’economia, significa scommettere sulla qualità delle imprese, sul contrasto al lavoro nero e all’evasione, significa anche rafforzare la previdenza, la sanità integrativa e i fondi per l’aiuto al pensionamento anticipato, ma anche rafforzare la nostra bilateralità a tutela dei lavoratori e delle aziende più serie”.