Il ministro Di Maio promette "un aumento del numero degli ispettori cui spetta il delicato compito di vigilare", mentre il collega Salvini annuncia la sua presenza oggi, 7 agosto, a Foggia, perché "il caporalato nonostante le chiacchiere degli ultimi anni non è stato sconfitto, è più vivo che mai". Improvvisamente, il governo, la politica, sembrano essersi accorte del fenomeno caporalato, che come ogni estate inquina le campagne del Meridione ed in particolare quelle del Foggiano. Il problema è che per ottenere questa attenzione ci sono volute due stragi con 15 morti nel giro di 3 giorni, tutte vittime di incidenti stradali. I morti sono tutti migranti, che tornavano dal lavoro nei campi per la raccolta di pomodori.

Ma se Salvini arriverà oggi in solitaria in Puglia, Foggia si prepara ad accogliere invece domani, 8 agosto, una grande manifestazione per dire "basta a ogni forma di sfruttamento". La Flai Cgil di Foggia, insieme a Fai Cisl e Uila Uil e alle associazioni di Capitanata che operano a vario titolo sul tema dei diritti in agricoltura, hanno organizzato una manifestazione provinciale mercoledì 8 agosto con concentramento dalle ore 18 presso il piazzale della Stazione. Il corteo si muoverà alle ore 18.30 e proseguirà sino a piazza Cesare Battisti (Teatro Giordano), dove si terranno gli interventi conclusivi.

LE ADESIONI DELLA CGIL DA TUTTA ITALIA

"Due tragici incidenti in meno di 48 ore, in cui hanno perso la vita 16 braccianti migranti e numerosi feriti anche gravi. Quanto accaduto è la conseguenza estrema e drammatica di una condizione che accomuna tutti i lavoratori in agricoltura della Capitanata: sfruttamento, illegalità, sottosalario, assenza di sicurezza, condizioni di lavoro e di trasporto estreme, con diverse modalità, gravi o meno gravi, a secondo della debolezza dei lavoratori – italiani o stranieri –sono una realtà sempre più presente nei nostri territori, nel l’indifferenza e acquiescenza generale”. Lo afferma in una nota la Flai Cgil nazionale. “Per questo – si legge – è il momento di dire basta a ogni forma di sfruttamento, di sottosalario. È il momento di abbandonare la pratica del caporalato che oramai rendono i lavoratori succubi di una “normalità” non più accettabile”.

Già molto lungo l’elenco delle adesioni, che è in continuo aggiornamento. Sinora hanno assicurato il loro appoggio Fai Cisl e Uila Uil territoriali, Flai, Fai e Uila nazionali, Terra!, Intersos, Libera, Arci, Acli, Anolf, Amici dei migranti, Associazione Baoubab, Associazione Arcobaleno,Cooperativa Alterego, Cooperativa Pietra di scarto, Caritas, Consulta immigrazione Comune di Cerignola, Associazione Solidaunia, Casa Sankara, Cgil Cisl e Uil Puglia e Foggia, Flai Fai e Uila Puglia, Arci Bassa Valle Cecina, Arci Puglia, Legambiente Circolo Gaia Foggia, Arci Ragazzi, Legambiente Nazionale, Fondazione Migrantes Puglia, Associazione San Giuseppe Cerignola.

Anche la Filcams Cgil nazionale, in una nota, ha comunicato la sua adesione alla manifestazione: “Pessime condizioni di lavoro e di trasporto, sfruttamento e caporalato, sono elementi a cui non possiamo non pensare anche in questi momenti. Non ci stancheremo di lottare al fianco della Flai e della Cgil, per continuare a chiedere il rispetto delle regole e più controlli per garantire legalità e sicurezza. Per questo mercoledì saremo a Foggia". Ma sono moltissime le adesioni che continuano ad arrivare da tutta Italia.

Così la Fillea Cgil nazionale e della Puglia: "La strage senza precedenti che si è consumata in questi giorni nel foggiano è la conseguenza dello sfruttamento del lavoro, che dalle campagne fini ai cantieri continua a mietere vittime senza che vi sia uno scatto di responsabilità collettiva contro le vere cause di questa strage: illegalità, irregolarità, sottosalario, diritti negati, scarsi controlli e scarsa presenza delle istituzioni al nostro fianco a combattere contro questi fenomeni. Queste condizioni sono purtroppo comuni soprattuto nei campi e nei cantieri, dove gli sfruttatori possono colpire facilmente reclutando persone che per portare a casa un pezzo di pane sono costrette a consegnare la propria vita a chi guadagna e fa affari sulla loro pelle senza pietà e nel totale disprezzo della legge”.

Edilizia e agricoltura sono da sempre terreni di questo fenomeno, “non a caso abbiamo promosso insieme alla categoria della Flai l’iniziativa che ha portato all’approvazione della legge contro il caporalato”, ma nessuna legge può essere utile “se non si rende applicabile attraverso controlli e sanzioni – prosegue la nota Fillea – per questo occorre tenere alta l’attenzione e rilanciare le nostre proposte ed iniziative a favore della legalità e regolarità, condizioni imprescindibili per la sicurezza. A partire dalla manifestazione promossa dalla Flai e dalla Cgil Puglia di mercoledì 8 agosto a Foggia, alla quale aderiamo, invitando a partecipare tutti i nostri dirigenti e iscritti e l'intera cittadinanza”, concludono gli edili Cgil.

LEGGI ANCHEFoggia: un'altra strage di lavoratori migranti
Strage di braccianti, Foggia scende in piazza
L'abisso del caporalato: 400mila a rischio