Sciopero generale di otto ore in tutti i siti e gli stabilimenti italiani del gruppo Eni (oltre 40 mila i lavoratori interessati). E a Roma una grande manifestazione nazionale in piazza Santissimi Apostoli (dalle ore 10), mentre nei territori proseguono gli incontri con le istituzioni e i sit-in di protesta davanti a sedi Eni, Comuni e Prefetture. Alla manifestazione di Roma di oggi (venerdì 19 febbraio) è prevista la presenza dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil. L'astensione – assicurano i promotori della mobilitazione (Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil) – non avrà alcuna ripercussione sul servizio ai cittadini.

“Lo abbiamo detto più volte, spesso inascoltati: l'Italia rischia di perdere una importante filiera industriale e l'Eni la sua caratteristica di azienda di 'sistema' a garanzia dell'insieme del ciclo produttivo, dall'estrazione al consumo" spiegano <strong>i segretari generali delle tre categorie, Emilio Miceli, Angelo Colombini, Paolo Pirani</strong>. "La chimica dell'Eni – vera e propria dorsale del sistema industriale italiano - non può essere venduta a chicchessia: rimanga italiana, per il bene del paese" continuano gli esponenti sindacali: "La nostra contrarietà alle trattative in corso con il fondo&nbsp; americano SK Capital per la cessione del 70 per cento delle azioni di Versalis (il braccio chimico di Eni) sono unicamente dettate dalla sua assoluta inconsistenza sia finanziaria sia industriale. Intervenga il Fondo strategico della Cassa Depositi e Prestiti, prima che sia troppo tardi”.</p> <p><iframe allowfullscreen frameborder="0" height="315" src="https://www.youtube.com/embed/iP4o1DmajCE" width="560"></iframe></p> <p><strong>Una presa di posizione che ha visto convinti diversi presidenti di Regione, sindaci dei Comuni interessati, numerosi parlamentari della Camera</strong>, che hanno depositato un atto di indirizzo presso la Commissione Attività produttive, che impegna il governo a un intervento sulla chimica, mentre in Senato la Commissione Industria ha avviato una indagine conoscitiva su Versalis. Ma è l'intera strategia del “cane a sei zampe” a non convincere affatto i sindacati. “Il disegno del gruppo – polemizzano i leader sindacali – resta sostanzialmente quello prospettato nel 2015: consolidare ed estendere le proprie attività di core business fuori dall'Italia, ridimensionando il perimetro delle attività domestiche, a partire dalla dismissione della chimica e di Gela, dalla progressiva riduzione della capacità di raffinazione, alla cessione di Saipem e Gas&amp;Power, veri e propri gioielli dell'industria italiana. In questo modo, Eni presenta interamente il conto della caduta del prezzo del greggio solo al proprio paese”.</p> <blockquote class="twitter-tweet" data-cards="hidden" data-lang="it"> <p dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/ItaliEni?src=hash">#ItaliEni</a>, l'intervento dal palco di Susanna Camusso nel giorno dello sciopero <a href="https://twitter.com/hashtag/Eni?src=hash">#Eni</a><a href="https://t.co/TQwMxADUxN">https://t.co/TQwMxADUxN</a> <a href="https://twitter.com/filctemcgil">@filctemcgil</a></p> — rassegna.it (@rassegna_it) <a href="https://twitter.com/rassegna_it/status/700626519228452864">19 Febbraio 2016</a> </blockquote> <script async src="//platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8">

"Avvertiamo – insistono i sindacati di categoria – una sottovalutazione politica, quando non addirittura una superficialità, dell'impatto delle decisioni Eni sul paese: per questo abbiamo chiesto un urgente incontro al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e al ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi, per poter esprimere fino in fondo le nostre ragioni e preoccupazioni sull'occupazione, l'innovazione, la ricerca, nei siti e nei territori in cui oggi esiste una presenza industriale consolidata di Eni in Italia, a cominciare proprio da quel ruolo fondamentale che nel prossimo futuro avrà la transizione verso la chimica verde“. Nei giorni scorsi, i sindacati dell'energia hanno anche scritto una lettera aperta al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinchè faccia sentire la sua voce sulla delicata vicenda, al fine di salvare la chimica italiana.