Per il governo di Mario Monti inizia la settimana della fase 2, quella della crescita dopo i sacrifici. Anche se la formula porta un po’ di sfortuna ai governi in genere (l’ultimo a pronunciarla fu Romano Prodi poco prima di cadere senza varare nessuna fase 2). Tra il 5 settembre (imprese) e l’11 (sindacati), l’esecutivo vedrà e ascolterà le parti sociali. Un evento già di per sé. Nel frattempo si lavora alla ricerca delle risorse e di buone idee su come spenderle.

Se la Cgil (vedi sotto) ha chiesto di detassare le tredicesime per i redditi sotto i 150mila euro, Confindustria insiste nel chiedere incentivi a ricerca e innovazione e lo stanziamento dei 6 miliardi necessari a non far aumentare l’Iva a luglio 2013. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero propone invece di aumentare la detassazione per il salario di produttività e di ridurre “sperimentalmente” il cuneo fiscale. Mentre la Cisl di Bonanni (vedi sotto), a fronte di un rafforzamento dei contratti aziendali legandoli alla produttività, torna alla carica con un suo cavallo di battaglia storico: la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle imprese.

L’agenzia di stampa TMNews calcola che il governo dovrebbe mettere sul tavolo almeno 12 miliardi di euro da qui al 2013, per dare un effettivo segnale sulla crescita. Dalla lotta all’evasione fiscale potrebbero arrivare dai 3 ai 5 miliardi (13-15 dai quali vanno sottratti i 10 incassati e messi a bilancio l’anno scorso). Questo “tesoretto” potrà essere utilizzato se il gettito Irpef e Iva non calerà. Da un’ipotetica, ulteriore riduzione della spesa pubblica – calcola sempre TMNews sulla base delle stime “ottimistiche” del governo – potrebbe arrivare una decina di miliardi da utilizzare per la misura sulle tredicesime chieste dalla Cgil.

I sindacati, come detto, sono stati convocati per l’11 settembre a Palazzo Chigi. La convocazione ufficiale, firmata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Antonio Catricalà, e rivolta a Cgil, Cisl, Uil e Ugl, è per le 16.30 di lunedì. “So che il Parlamento a larghissima maggioranza ha impegnato il governo a varare un provvedimento entro fine anno che definisca un sistema partecipativo per attuare quanto previsto dall’articolo 46 della Costituzione. Speriamo che nei prossimi incontri con le parti sociali il governo entri nel merito, non solo con i sindacati ma anche con le imprese”. Lo affermato il segretario della Cisl Raffaele Bonanni intervistato dal Messaggero, parlando dell’apertura del ministro Fornero alla compartecipazione dei dipendenti agli utili di impresa.

Susanna Camusso, invece, ha lanciato la proposta sulle tredicesime in un’intervista a Repubblica. “Detassare le prossime tredicesime di lavoratori e pensionati utilizzando le risorse recuperate dalla lotta all’evasione fiscale”. Nell’intervista Camusso afferma che sul tema del lavoro il governo Monti è arrivato al “capolinea”. Per il segretario generale Cgil non va bene tagliare il cuneo fiscale a solo beneficio delle imprese, ma serve un “segnale di discontinuità per dare un po’ di soldi ai lavoratori”. Le risorse, oltre che dalla lotta all’evasione, si possono trovare “dove ci sono i patrimoni, dove c’è la corruzione, dove c’è il sommerso, oppure nelle transazioni finanziarie”. Camusso dice di non capire di cosa parli il ministro Elsa Fornero quando cita la decontribuzione per le imprese che abbiano il record di utilizzo della manodopera: “Mi pare che si parli di lavoro senza sapere cos’è. Non e’ intensificando lo sfruttamento - spiega la sindacalista - che si risolvono i problemi. Basta guardare quello che accade alla Fiat”. Camusso aspetta quindi di vedere cosa il governo dirà al tavolo coi sindacati: “Se si limiterà a fare esortazioni agli altri, non credo che si andrà molto lontano”. “Senza risposte”, sarà “necessario” lo sciopero generale”, “speriamo che sia di Cgil, Cisl e Uil”.

Il responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, chiede invece “Azioni concrete di sostegno allo sviluppo. L’economia sta andando indietro – dice Fassina in un’intervista a QN - la disoccupazione è insopportabile. L’impatto delle manovre recessive sull’economia reale è stato troppo sottovalutato. Il rigore è stato eccessivo, cieco, fine a se stesso. Così non va”. “Io penso – prosegue - che innanzitutto andrebbe ripristinata l’agevolazione fiscale sul salario di secondo livello. E comunque il governo dovrebbe avere qualche ambizione in più. Sarebbe utile che, per sostenere gli accordi, ci fossero azioni concrete come l’allentamento del patto interno sugli investimenti dei Comuni: ci sono centinaia di cantieri pronti ad aprire”.

Proprio in questi giorni, dal 7 al 9 settembre, il X forum di Sbilanciamoci! sarà l’occasione per mettere a confronto politiche economiche alternative rispetto a quelle del governo Monti. L’appuntamento sarà ospitato dalla Comunità di Capodarco (Fermo). Parteciperanno, tra gli altri, la stessa Camusso, Nichi Vendola, Maurizio Landini, Fassina. Il Forum, intitolato “L’impresa di un’economia diversa”, si svolge ogni anno in concomitanza e simbolica alternativa al workshop degli industriali di Cernobbio organizzato dallo Studio Ambrosetti. Quest’anno, rendono noto gli organizzatori, il Forum metterà al centro del dibattito la “necessità di cambiare rotta di fronte alla crisi dell’economia, dell’Italia e dell’Europa, imboccando vie d’uscita radicalmente diverse rispetto a quelle prospettate a Cernobbio”.

Numerosi i temi in agenda: la crisi economico-finanziaria e la difesa dei diritti e della dignità del lavoro, la salvaguardia e la promozione del welfare, le prospettive dell’economia “verde” e di un’altra economia per un nuovo modello di sviluppo, le questioni del futuro dei giovani, del diritto allo studio e della lotta alla precarietà. In programma, inoltre, workshop sui temi dell’economia solidale, delle spese militari, del software libero, delle criticità e delle lacune nell’insegnamento delle discipline economiche nelle università italiane, del reddito di cittadinanza.