Pochi giorni fa un dirigente di un nuovo sindacato della Samsung della Corea del Sud, di nome Yeom Ho- seok, si è tolto la vita per "protestare contro le brutali politiche anti sindacali dell’azienda". In seguito trecento poliziotti avrebbero “fatto irruzione mentre era in corso il suo funerale, hanno arrestato 25 persone e sono fuggiti con il corpo”. È quanto denuncia il sito Labourstart.

“Tutto questo – prosegue il sito d’informazione sindacale - mentre è in atto il tentativo di organizzare un sindacato da parte dei lavoratori del gigante dell'elettronica Samsung. I lavoratori sono in sciopero ad oltranza. Sembra che la polizia abbia cremato il corpo contro le ultime volontà di Yeom e incarcerato altri due leader del sindacato che avevano osato protestare contro il raid della polizia al funerale”.

“I lavoratori della Samsung hanno diritto ad un sindacato – prosegue Labourstart -. Il loro sindacato, il Korean Metal Workers Union, ha lanciato una grande campagna online per chiedere al presidente della Corea del Sud di liberare i prigionieri, porre fine alla repressione antisindacale alla Samsung ed avviare un'indagine indipendente sul raid della polizia e la sottrazione del corpo di Yeom”.

Al momento di suicidarsi, secondo quanto riporta il sito The Hankyoreh, Yeom avrebbe lasciato un biglietto nel quale chiedeva di non essere sepolto fino al giorno in cui fosse arrivata l’affermazione del sindacato.

“Dopo che avrete trovato il mio corpo, per favore non seppellitemi fino al giorno in cui la nostra rappresentanza non avrà ottenuto vittoria”. Queste le ultime volontà di Yeom, non rispettate.