Prosegue il confronto per il rinnovo del contratto nazionale del settore elettrico. La riunione tra le parti che si è svolta martedì 12 luglio ha confermato le difficoltà negoziali che hanno accompagnato questi primi mesi di discussione. I sindacati parlano di “una posizione delle controparti che seppur rivista rispetto all’impostazione iniziale, mantiene ancora elementi di rigidità”.

“L’incontro – si legge in una nota di Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Uil - è servito, almeno per quanto riguarda il sindacato, a ribadire l’intenzione di individuare i temi prioritari sui quali provare a trovare convergenze di merito, per arrivare a rinnovare il contratto in tempi ragionevolmente brevi”. Per i sindacati, punto fondamentale rimane la solidarietà di settore, da realizzare attraverso “un’intesa che vincoli le Parti all’individuazione di una serie di strumenti per garantire la stabilità occupazionale all’interno del settore stesso, al verificarsi di situazioni di criticità occupazionali ben individuate, prendendo spunto anche da accordi già in essere, per la gestione delle criticità infragruppo, in molte aziende del settore elettrico”.

Un'altra priorità sindacale è quella della definizione dell’ambito di applicazione del Contratto. “Come avevamo già preannunciato – spiegano Filctem, Flaei e Uiltec - su questo tema un primo aspetto di novità ha riguardato la ricomposizione della delegazione datoriale, con il ritorno al tavolo della trattativa di ‘Energia Concorrente’ (era una precisa richiesta della piattaforma sindacale la riunificazione dei due contratti del Settore Elettrico)”. Nello specifico della definizione “dell’ambito” i sindacati hanno riconfermato l’intenzione di rendere più esigibile l’applicazione del Contratto Elettrico a chi fa attività “Esclusive” e “Distintive”.

C’è poi il tema dei licenziamenti. “Siamo partiti – spiegano ancora le tre sigle dei lavoratori elettrici - dalla necessità sul fronte delle sanzioni disciplinari di una sede preventiva di valutazione e di un impegno sul consolidamento dei codici disciplinari in riferimento alla proporzionalità della sanzione al fine di evitare licenziamenti ingiustificati”. “Abbiamo poi riconfermato – continuano - la centralità del welfare contrattuale, sul quale serve il potenziamento dei Fondi, sia con un incremento del contributo a carico delle aziende, sia attraverso un percorso di unificazione che porti alla costituzione di fondi previdenziali e sanitari di Settore”.

Sul versante delle relazioni Industriali Filctem, Flaei e Uiltec hanno sottolineato “l’esigenza che il Contratto di Settore indichi in maniera cogente e con una tempistica precisa, una verifica a livello aziendale, di tutta la normativa in essere, al fine di un riordino complessivo, utile a dare certezza dei trattamenti ai lavoratori interessati”. Riconfermata anche la richiesta di “una congrua risposta in termini di incremento dei minimi a tutela del potere di acquisto delle retribuzioni”.

Rispetto ai temi posti dalle aziende i sindacati hanno ribadito che su alcune questioni (orario di lavoro, turni e trasferimenti) permangono impostazioni diverse: “Su questi argomenti – spiegano le tre sigle - qualora dovessero essere affrontati, riproponiamo con decisione quanto da noi scritto in Piattaforma”.

“Il Contratto di Settore – concludono Filctem, Flaei e Uiltec - non può essere la sede dove risolvere i problemi di qualche singola azienda o di un gruppo di aziende; il Contratto di Settore serve ad affrontare prioritariamente le problematiche di Settore. Il resto, come fatto in questi anni, lo si affronta nelle aziende dove insorgono problemi concreti e riscontrabili, magari potenziando attraverso uno specifico Protocollo, il ruolo della contrattazione aziendale (RSU, sindacato regionale/territoriale) per affrontare le tematiche connesse a specifiche situazioni di criticità”.

Al termine della riunione è stata fissata una nuova data di incontro, a livello di Segreterie Nazionali, per il prossimo 21 luglio, con all’ordine del giorno proprio il tema della Solidarietà di Settore.