La formazione come ricerca di qualità, la formazione come momento di confronto e scambio, e come rinnovamento. Sono questi i tanti motivi che stanno spingendo la Filcams Cgil ad investire risorse economiche e professionali nel Piano di Formazione Nazionale, un progetto ambizioso che mira a avviare corsi di formazione sindacale tra i territori e nei diversi settori della categoria.

“La formazione che abbiamo in mente”, afferma Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil, “non è solo un bene strumentale della politica organizzativa, un processo per il trasferimento di quello che già abbiamo. Il percorso formativo per noi è soprattutto un momento per avviare un approfondimento, un’indagine analitica; ma è anche un’occasione di ricerca e sperimentazione”.

Delegate e delegati, lavoratrici e lavoratori, tutti possono partecipare attivamente ai percorsi formativi avviati, apportando il loro contributo e avanzando proposte concrete.

In questo progetto, la Filcams Cgil (il sindacato dei servizi e del commercio) ha deciso di avviare la sperimentazione del Libretto Formativo Cgil grazie al quale, con il supporto dell’Istituto superiore di formazione (Isf) saranno registrate tutte le attività formative e verrà memorizzato il percorso di formazione di chi opera nel mondo della confederazione.

Alcuni libretti formativi sono già stati consegnati il 7 novembre a Roma ai partecipanti dei primi corsi realizzati, alla presenza del segretario generale della Cgil Susanna Camusso e di Franco Martini.

Nella vita quotidiana, si affrontano vertenze, licenziamenti e fallimenti, e in un momento come questo, fermarsi per parlare di formazione e di qualità, vuol dire credere in un futuro un po’ più roseo di quanto gli avvenimenti di adesso possono farci immaginare. E sono proprio i commenti e i racconti dei partecipanti ai corsi che lo dimostrano. Le loro parole confermano l’importanza del percorso intrapreso dalla Filcams, un’iniziativa che supporta i delegati nel loro lavoro quotidiano e li rende più forti e capaci di contrattare.

“La formazione è una cosa seria”, afferma con determinazione Ilaria, delegata di Udine, nel suo intervento, “non può essere lasciata in balia della approssimazione. I delegati vogliono essere formati , ne hanno bisogno, e coordinare la formazione in tutto il territorio italiano è un bel passo avanti per la categoria.”

L’importanza della formazione è stata ribadita anche da Susanna Camusso: “deve essere un percorso collettivo che attraversa la vita dell’organizzazione e lega la nostra presenza sul territorio”. Secondo il segretario generale della Cgil, c’è una relazione tra formazione e idea di territorio e l’incertezza del futuro rende questo percorso ancora più importante, soprattutto visti i cambiamenti strutturali del mondo del lavoro. “La nostra storia è fatta di luoghi di collettività, da qualche anno invece ci stiamo misurando con una dimensione diversa, anche nei luoghi di lavoro.” Una dimensione che può portare le lavoratrici e lavoratori a sentirsi più soli, come proprio i settori della Filcams lo dimostrano.

Come afferma Ilaria, la formazione “è un opera di civilizzazione, un delegato formato è un cittadino migliore, un lavoratore che non si sente solo e non ha paura.”