Vincenzo Colla, al pari di tutta la segreteria regionale, ha iniziato il secondo mandato alla guida della Cgil dell'Emilia Romagna. "Italia Parla" (qui il podcast) lo ha intervistato stamattina sulla situazione del territorio, delle emergenze, delle mobilitazioni e delle prossime iniziative in programma da qui alla conferenza di organizzazione 2015. "In vista di quel traguardo – esordisce il dirigente Cgil ai microfoni di RadioArticolo1 – metteremo in campo una nuova progettualità che riguarderà in primo luogo la contrattazione".

La nuova parola-chiave del sindacato è innovazione. "È chiaro – rileva Colla – che per essere inclusiva la nostra contrattazione deve essere in grado di dare risposte sul welfare sul territorio e nei luoghi di lavoro: ad esempio, sulla sanità integrativa e sui servizi alla persona, così come sugli appalti e sulla precarietà, dove la maggior parte dei lavoratori non sa neanche che tipo di contratto abbia. Inclusività vuol dire partire da lì, aprendo una fase, da una parte di modifica legislativa, e dall'altra assicurando a tutti un contratto".

Due grandi nodi da sciogliere, rilanciati dal congresso nazionale, riguardano ammortizzatori sociali e previdenza. "Nel primo caso – osserva Colla –, l'emergenza riguarda la cassa integrazione in deroga. Abbiamo già fatto un presidio davanti alla Prefettura, con 30-40mila00 lavoratori da 7-8 mesi in attesa di una decisione da parte del Governo. Se l'esecutivo continuerà a non dare risposte, sarà il dramma: partiranno licenziamenti di massa e non si salveranno neanche le imprese, dato che senza lavoratori è impossibile operare".

È questa "la vera emergenza da risolvere immediatamente, attraverso un decreto di copertura di finanziamento. Sulle pensioni, invece, è ovvio che si tratta di una questione a carattere nazionale, con tre priorità da affrontare: la discontinuità dei giovani, la rivalutazione e l'uscita flessibile. Su questi tre punti dobbiamo mettere in piedi al più presto una piattaforma unitaria, se ci saranno le condizioni, ma soprattutto stringere un'alleanza con i lavoratori e con i giovani".

La Cgil emiliana rilancia il Piano del lavoro. "Quel piano – spiega il segretario regionale – deve diventare una piattaforma territoriale, incentrata su una nuova idea di sviluppo compatibile. In tale contesto, occorre rilanciare il ruolo di programmazione e di direzione del pubblico con investimenti ad hoc, ruolo che diventa fondamentale anche nel processo di ricostruzione nelle aree terremotate e per la creazione di nuova occupazione. Questa è l'anima vera del nuovo Piano del lavoro, dove molto importante è anche il rapporto con la politica e le istituzioni territoriali".

I fondi strutturali europei e il nuovo scenario dopo le elezioni del 25 maggio. "Le risorse Ue devono avere una priorità – precisa Colla – quella di creare posti di lavoro e nel contempo di qualificare il lavoro nelle imprese attraverso la formazione e anche in rapporto con la scuola. Per quanto riguarda l'Europa, se cambiano le politiche a Strasburgo e si modifica il Patto di stabilità, è ovvio che si apre uno scenario nuovo anche alle possibilità di investimento nel nostro Paese, e in tale contesto il governo Renzi, con il Pd divenuto primo partito della sinistra europea, può incidere sulle politiche dell'Unione. Sul piano interno, invece, ci auguriamo che il governo si mantenga riformista a livello generale e meno liberista sui temi del mercato del lavoro: solo così riusciremo ad avviare una discussione importante, dando risposte sul terreno del lavoro e dell'occupazione".