Martedì 30 gennaio sindacati e lavoratori della Colgar si fermeranno per uno sciopero più presidio davanti al municipio di Cornaredo (MI), comune dove ha sede lo stabilimento della storica fabbrica specializzata nella costruzione di macchine per asportazione di truciolo (fresalesatrici) e di macchine deformazione (presse piegatrici). La protesta è stata indetta dopo che, lo scorso 10 gennaio, la Colgar International Srl, dal 2015 di proprietà del gruppo cinese Zhejiang Rifa Precision Machinery Company ltd, ha comunicato la sua intenzione di cessare l’attività del sito di Cornaredo e di licenziare tutti gli 81 lavoratori.

"Se l’operazione andasse in porto il territorio perderebbe una azienda storica a cui si sommerebbe l’ennesimo dramma sociale", fa notare la Fiom meneghina, che aggiunge: "Ma questo esito non è inevitabile, c’è ancora la possibilità di attivare gli ammortizzatori sociali e avere il tempo di ricercare soluzioni alternative alla chiusura della fabbrica ed ai licenziamenti: basta volerlo".

Per “convincere” l’azienda a tornare sui suoi passi, i lavoratori si stanno mobilitando, cercando di coinvolgere le istituzioni (Comune, Regione, Prefettura), oltre al Consolato della Repubblica Popolare di Cina e i cittadini del territorio. "Con i lavoratori della Colgar faremo tutto il possibile per il rilancio dell’azienda: la mobilitazione continua", assicura la Fiom Milano.