Ammonta a 92,4 milioni di euro il prelievo sulle risorse dei Fondi Interprofessionali a favore del rifinanziamento della Cassa Integrazione in deroga decisa dal Governo lo scorso 1 agosto. Un prelievo più leggero rispetto a quello dello scorso anno, che è stato di 246 milioni, ma che comunque rende più esigua la quota di risorse destinata alla formazione di imprese e lavoratori. E che rischia di diventare una brutta abitudine.

“Abbiamo contribuito anche quest’anno, come Fondi Interprofessionali, alla copertura 2014 per la cassintegrazione, ma con questo modus operandi difficilmente la cultura delle politiche attive del lavoro potrà affermarsi. Eppure proprio in questi giorni abbiamo avviato un’iniziativa in campo occupazionale di grande valore cui si dovrebbe dare credito e seguito – dichiara Carlo Scarzanella, Presidente di Fon.Coop, il Fondo Interprofessionale per la formazione continua delle imprese cooperative e del non-profit promosso da Agci, Confcooperative e Legacoop insieme a Cgil, Cisl e Uil.

“E’ da poco partita un’operazione di riqualificazione di 10.000 lavoratori in cassintegrazione, frutto di una collaborazione virtuosa tra Fondi Interprofessionali, Ministero del Lavoro, Ministero dell’Istruzione e imprese. Questi lavoratori stanno già usufruendo della formazione finanziata da Fon.Coop ed altri quattro Fondi e a settembre cominceranno un nuovo lavoro. Lo snodo dell’operazione è stato consentire a lavoratori che prima facevano le pulizie di acquisire nuove competenze e fare un lavoro nuovo, ovvero la piccola manutenzione nelle scuole. Il Ministero del Lavoro sta pagando la cassintegrazione ai lavoratori, il Miur finanzierà le commesse per il decoro negli edifici scolastici, dando così seguito a quanto promesso dal Governo Renzi, i Fondi hanno stanziato per la formazione complessivamente oltre 2 milioni di euro – Fon.Coop la parte prevalente, circa 1 milione e settecentomila - mentre le imprese hanno cofinanziato con un milione di euro”.

“Si è trattato di una sinergia inedita – dice ancora Scarzanella - che ha consentito un utilizzo ‘attivo’ e dello 0,30%, ovvero le risorse che finanziano i Fondi Interprofessionali. E’ paradossale che il Ministero ci coinvolga in iniziative che aprono a virtuose forme di collaborazione di soggetti pubblici e privati come queste e poi ci imponga un prelievo destinato al sostegno al reddito che, per l’alto valore sociale che ricopre, dovrebbe essere finanziato con tagli su settori ed attività meno strategiche”.

Precisa Marco Galli, vice presidente di Fon.Coop. “I lavoratori e le imprese aderenti al Fondo hanno un’alta consapevolezza che la formazione serve sia come crescita personale ‘continua’ che per la competitività sui mercati. Un altro taglio come questo riduce il nostro ruolo di attivatori di occupazione, che pure abbiamo dimostrato di saper fare, e mina la nostra credibilità nei confronti di imprese e lavoratori”.

Il Consiglio di Amministrazione di Fon.Coop, nella riunione del prossimo 10 settembre, studierà tutte le modalità, nell'ambito del preventivo 2014, per minimizzare l'impatto del prelievo di risorse sulle imprese aderenti.