“Un forte finanziamento e uno spostamento di risorse a favore dell’impresa privata, senza che questo sia finalizzato all’occupazione e all’innovazione, mentre le misure che riguardano il contrasto a evasione ed elusione, in realtà, rischiano di favorire l’economia illegale, grazie soprattutto all'innalzamento della possibilità di utillizzo del denaro contante a 3.000 euro”. Così Serena Sorrentino, segretaria confederale Cgil, stamattina ai microfoni di Italia parla, la rubrica di RadioArticolo1, commentando la legge di Stabilità 2016 del Governo (qui il podcast).

“Non c’è alcun sostegno reale – ha continuato la dirigente sindacale – ai soggetti che in questo momento hanno bisogno di due cose: più servizi pubblici e maggior propensione al consumo: mi riferisco in particolare agli incrementi salariali ai dipendenti statali. Questi ultimi in particolare, escono di nuovo penalizzati, dopo che, la settimana scorsa, avevamo avuto un incontro con l’Aran, dove c’era stata una sostanziale disponibilità a superare le difficoltà introdotte dalla legge Brunetta, e una discussione sui comparti che non partisse da pregiudiziali poste dal governo".

"Volevamo certezze su due capitoli – ha aggiunto Sorrentino –: innanzitutto, che ci fossero risorse economiche sufficienti a rinnovare i ccnl dopo sei anni di blocco; in secondo luogo, che si potesse utilizzare la contrattazione per superare la ‘Brunetta’ su temi come quello dell’organizzazione del lavoro, che avevano visto negli anni una forte penalizzazione degli strumenti di valutazione. Non abbiamo avuto alcuna risposta e ieri abbiamo scoperto che ci sono solo 200 milioni per i rinnovi di tre milioni di persone. Facendo due conti, sono 5,20 euro lordi a testa, 20 centesimi al giorno”.

“Il malcontento dei dipendenti pubblici è fortissimo – ha proseguito l’esponente Cgil –. Stiamo predisponendo una serie di assemblee per informare le persone di quanto sta accadendo e auspichiamo che, iniziando dal pubblico impiego, parta la mobilitazione dei sindacati per dare risposte unitarie immediate all’altezza della sfida che abbiamo davanti. Noi siamo disponibili ad aprire il confronto sull’accordo quadro relativo ai comparti, che darà poi l’avvio ai tavoli negoziali, ma vogliamo che il governo sia credibile, mettendo risorse adeguate e accelerando il percorso di un rinnovo che rappresenti una svolta reale nella pubblica amministrazione".

Finora, però, "la nostra lettura dei fatti è pessimistica, confermata dalle scelte che fa il governo: dalla limitazione del diritto di sciopero agli interventi a gamba tesa sulle relazioni industriali; dalla riproposizione del salario minimo al mancato rinnovo dei ccnl. Renzi continua a delegittimare non solo il sindacato, ma tutta la contrattazione come strumento di regolazione tra le parti che possa contemperare i diritti dei lavoratori con le esigenze delle imprese, pubbliche e private”.

“Il governo – ha ribadito la segretaria confederale Cgil – aveva promesso un intervento per estendere i diritti ai lavoratori autonomi, esclusi dal Jobs Act. Con la legge di Stabilità, tenta in extremis una misura sui minimi per le partite Iva, senza però delinearne i contorni. È eccessivo parlare di Jobs Act, perché penso sia un intervento fiscale e non una ricostruzione di diritti, quali previdenza o maternità. Renzi ci ha abituati a uno stile da banditore di fiera, e anche sugli ultimi dati del mercato del lavoro, la realtà è diversa dalle slide di Palazzo Chigi. La disoccupazione giovanile permane oltre il 40%, e gli sgravi contributivi hanno favorito la trasformazione di contratti già in essere, come tempi determinati e collaborazioni, in tempi indeterminati, con una bassa incidenza sulla nuova occupazione prodotta".

In più, secondo Sorrentino, "ci sono gli effetti del decreto Poletti sulla liberalizzazione dei contratti a termine, che li ha resi assai competitivi. Se andiamo a vedere però quanto durano i rapporti di lavoro, i due terzi non arrivano a una settimana: il che vuol dire che il lavoro precario è ancora molto diffuso. Rifinanziare la decontribuzione, oltretutto con un decalage inferiore alla legge di Stabilità dell’anno scorso, significa che lo stimolo ad assumere a tempo indeterminato non ha prodotto risultati positivi".

"Ma se gli incentivi non sono selettivi, non hanno effetti di lunga durata – ha concluso la dirigente Cgil –. Il governo poteva optare per un’altra soluzione, che noi continuiamo a chiedere, finanziando sgravi per l’occupazione a tempo indeterminato e mettendo due vincoli ai datori di lavoro: che sia occupazione davvero aggiuntiva e che si premino quelle imprese che investono in progetti d’innovazione”.