Il decreto sui nuovi Lea (Livelli assistenza sanitaria) è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 15 marzo. L'aggiornamento dei Lea era atteso da quindici anni, spiega la Cgil nazionale in una nota, "all’anno 2001 risale infatti il Dpcm che per la prima volta nel nostro paese introdusse l’elenco di prestazioni e di servizi sanitari cui hanno diritto i cittadini. La definizione e l’aggiornamento dei Lea è un atto fondamentale per l’esercizio del diritto alla tutela della salute e alle cure".

Secondo la Costituzione i diritti sociali - come i Lea - devono essere garantiti come diritti su tutto il territorio nazionale, prosegue la Confederazione, "anche se l’esperienza di questi anni ci ha insegnato che non basta definire o aggiornare i Lea per garantire questi diritti e per assicurarli in modo uniforme in tutto il paese". Questo è il punto cruciale: "Aggiornare i Lea è  certamente un atto utile e importante,ma non esaurisce il mandato costituzionale". Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno hanno chiesto al ministro Lorenzin di aprire un confronto per garantire anche l'attuazione.

Tra i dubbi del sindacato c'è il rischio di una "incerta copertura finanziaria", visto che aumentano le prestazioni a parità di finanziamento complessivo e questo può creare "un'inaccettabile 'selezione' delle prestazioni o non garantirle immediatamente". Se non si mette in sicurezza il finanziamento al fondo sanitario nazionale, insomma, "l'aggiornamento dei Lea rischia di essere un provvedimento necessario ma velleitario".