"La storia del dirigente sindacale Camusso la presenta come naturale interprete di una linea moderata". A dirlo è il presidente del Comitato centrale Fiom, Giorgio Cremaschi, alla vigilia della scelta del nuovo segretario generale del sindacato di Corso Italia: "La Cgil ha annunciato lo sciopero in piazza - afferma Cremaschi - ma poi l'ha tolto dall'agenda e si è seduta al tavolo delle trattative dichiarandosi disposta a negoziare a livello confederale sulla produttività".

Una scelta di questo genere, a suo giudizio, "sarebbe un regalo senza precedenti alle posizioni più oltranziste e retrive del padronato italiano. Tuttavia nel quadro di crisi politica in cui sta precipitando il paese, la spinta a un pateracchio sulla produttività è fortissima. Come dimostra l'accordo unitario sull'apprendistato in cui Cgil e Regioni di sinistra hanno sostanzialmente accettato la linea della Gelmini sulla formazione aziendale e quella di Sacconi sul mercato del lavoro. Siamo al dunque - conclude - nelle prossime settimane i lavoratori che sono scesi in piazza il 16 ottobre e quelli in lotta in questi giorni possono ricevere dalla Cgil conferme e sostegni oppure terribili delusioni".