Partirà alle ore 9,30 da piazza Trieste e Trento per raggiungere piazza del Gesù il corteo promosso per venerdì 14 novembre dalla Funzione Pubblica Cgil Campania in occasione dello sciopero generale che interesserà tutti i lavoratori del pubblico impiego. La mobilitazione punta a denunciare gli aspetti negativi dell'accordo non sottoscritto dalla Cgil: un aumento salariale di 40 euro netti mensili, il taglio del salario accessorio e di quello previsto dalle leggi speciali, il licenziamento di 57mila precari. La Funzione Pubblica Cgil ribadisce la sua contrarietà al taglio di 9 miliardi di euro nel settore sanità, alla riduzione degli organici e dei posti letto; al taglio degli organici e del salario negli enti locali. La Cgil chiede aumenti salariali più rispondenti all'inflazione reale, la cancellazione delle norme che decurtano il salario accessorio, la stabilizzazione di tutti i precari, servizi efficaci ed efficienti ai cittadini, più valore e dignità per il lavoro pubblico.

Intanto cresce in Campania anche la mobilitazione dei lavoratori del terziario in vista dello sciopero generale della categoria di sabato 15 novembre. Dalla regione partiranno 20 pullman per la manifestazione nazionale in programma a Roma. La Filcams-Cgil punta a "cambiare le scelte di Confcommercio e Confesercenti che hanno imposto l'accordo separato", a "ricostruire un percorso unitario interrotto dall'accordo separato che divide e indebolisce i lavoratori e rafforza le imprese" e auspica "una nuova stagione contrattuale che, a partire da una contrattazione aziendale e territoriale estenda i diritti e si riappropri dell'organizzazione del lavoro". "La Filcams, fin dal primo momento della firma separata - sottolineano i segretari generali di Napoli e Campania, Giuseppe Metitiero e Raffaele Lieto - ha contestato innanzitutto il metodo, che esclude l’organizzazione più rappresentativa del settore, senza possibilità di verificare il contenuto dell’intesa nel rapporto con le lavoratrici ed i lavoratori. La prassi delle intese separate, purtroppo, va sempre più diffondendosi, segnalando lo stato di crisi dei rapporti unitari tra i sindacati".