“Le tensioni all'interno della Casa da gioco, che ormai durano da troppo tempo, sono il segnale che una decisione chiara e drastica va presa al più presto”. A dirlo è la Slc Cgil della Valle d'Aosta, in merito alla situazione del Casinò di Saint-Vincent: “Basta con i sotterfugi e le frasi dette a metà. Occorre agire, soprattutto ci venga detta la direzione che si vuole intraprendere. Non si può continuare a tenere i lavoratori in bilico solo per una questione di diatribe tra movimenti politici. Che a dare lezioni siano gli stessi che hanno avuto il comando nelle legislature passate è inaccettabile; eppure di giunte se ne sono susseguite tante, ma nessuna di queste ha portato risultati positivi nella Casa da gioco, altrimenti non ci troveremmo nella condizione di dover leggere dichiarazioni sui giornali che il Casinò è un malato agonizzante”.

Ora il nodo da sciogliere sono i 6 milioni di euro che la Regione dovrebbe dare al Casinò di Saint-Vincent. Altro aspetto da non sottovalutare sono le banche che concedono finanziamenti alla Casa da gioco. “Se per prima la proprietà non concedesse i 6 milioni di euro al Casinò di Saint-Vincent, il messaggio che passerebbe è quello di una scarsa fiducia nei confronti dell'azienda, quindi c'è anche il rischio che le banche facciano dietrofront”, continua la Slc valdostana: “Siamo a fine agosto e non si vede uno straccio di bilancio, quando questo documento è atteso ormai da mesi. La proprietà (la Regione) cincischia, il management della Casa da gioco è silente. I lavoratori non ne possono più di questo tira e molla. Abbiamo già visto com'è finita la situazione del Casinò di Campione, non vogliamo trovarci in una situazione analoga in Valle d'Aosta”. In conclusione, il sindacato chiede di “capire cosa vuole fare la Regione di un'azienda che produce quasi 60 milioni di fatturato l'anno. Non è più tempo di giocare, anche perché questa volta la posta in gioco è troppo alta: 600 lavoratori in bilico e una Valle d'Aosta che piano piano rischia di andare in frantumi”.