“Il Dl preannunciato dalla ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri è un segnale incoraggiante. Si intravede finalmente l'intenzione di realizzare politiche strutturali sul sistema penitenziario, a cui chiediamo seguano impegni concreti circa la definizione del cosiddetto Piano carceri”. Con queste parole il segretario nazionale dell’Fp Cgil Fabrizio Fratini accoglie la possibile imminente approvazione nel consiglio dei ministri del Dl sulle carceri, sottolineando come “creare nei prossimi tre anni e mezzo circa 11mila nuovi posti detentivi è impraticabile a fronte di una carenza di organico di circa 8mila agenti, sui 45mila previsti. Il primo passo dovrebbe essere quantomeno lo sblocco del turnover per evitare che questa carenza cresca. Ma servono nuove assunzioni”.

“La risposta – continua Fratini – non può essere la realizzazione di strutture leggere o la riapertura di carceri chiuse e obsolete in alcune isole. Si rischia di spendere male le poche risorse a disposizione. Da anni sosteniamo la necessità di estendere il più funzionale ed economico 'modello Trento'. Un nuovo carcere ottenuto con costi molto contenuti dalla Provincia autonoma, a cui in cambio della spesa è stato ceduto il vecchio penitenziario della città, nel quale è stata poi creata una cittadella giudiziaria perfettamente funzionante”.

“Le misure deflattive servono ma non bastano. Bisogna ridare equilibrio al sistema sanzionatorio, potenziare le misure alternative, investire di più nel recupero sociale dei condannati anche attraverso il lavoro. Bisogna offrire opportunità di reinserimento e di cura anche come risposta al problema della tossicodipendenza, perché il carcere non è la risposta al problema della droga né il luogo adatto a curare”.

“In tal senso – conclude il sindacalista – va interpretata la nostra adesione e promozione della campagna “#3leggi per la democrazia e i diritti”, tre leggi di iniziativa popolare per la dignità in carcere, la modifica della legge Fini-Giovanardi e l’introduzione del reato di tortura. Fossi nella ministra la leggerei”.