“Penso che il tema del sindacato sia quello del sindacato unitario. Il sindacato unico è invece una concezione che esiste solo nei regimi totalitari”. Così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, ai microfoni del Giornale radio Rai, risponde al premier Matteo Renzi che, intervistato nella serata di venerdì 22 maggio su La7, aveva auspicato con nettezza la necessità di superare tutte le sigle sindacali per andare verso un sindacato unico. La concezione del sindacato unico, ha spiegato il segretario generale Cgil, è “concettualmente sbagliata perché presuppone che i diversi soggetti del mondo del lavoro siano ridotti a un pensiero unico, che non è certo indice di modernità”. Al contrario, ha concluso, il tema “da affrontare è quello di un sindacato unitario”.

Le parole del presidente del Consiglio sono state criticate anche dagli altri leader sindacali. “Sembra che Renzi voglia far prevalere il modello dell’uomo solo al comando, e che intenda esportare questa sua idea anche nel mondo del lavoro e del sociale” commenta il segretario generale Uil Carmelo Barbagallo: “Noi, invece, siamo per un sindacato riformista e unitario, in cui il pluralismo delle idee è garanzia di dialogo e democrazia, e dove le decisioni vengono assunte a maggioranza”. L’idea espressa dal premier Renzi non piace neanche alla Cisl: “L’Italia non ha bisogno di un sindacato unico, ma di sindacati responsabili e riformatori” spiega la segretaria generale Annamaria Furlan. “Non serve a niente alzare polveroni o buttare benzina sul fuoco su questo tema. Piuttosto il governo si occupi dei problemi veri del paese, apra un confronto su questi temi con il sindacato e troverà la Cisl pronta a discutere e ad assumersi le proprie responsabilità”.