"Il lavoro è il primo problema dell’Umbria. Lo testimoniano le 165 vertenze aperte, da Tk-Ast alla ex Merloni. Ce lo dicono i 51mila disoccupati,i 23mila cassintegrati e le decine di migliaia di scoraggiati e di lavoratori precari della nostra regione". Lo afferma in una nota Mario Bravi, segretario generale della Cgil umbra.

"A partire dal Piano del Lavoro, continuiamo a fare proposte che possono invertire la tendenza inarrestabile al declino. A queste proposte, però, non arrivano risposte, e si prosegue sulla strada dell’austerità a senso unico e degli spot privi di contenuto. Per di più, si diffonde la favola che per allargare i diritti a chi non li ha bisogna distruggerli a chi li ha conquistati. Lo dimostra la vicenda dell’articolo 18", rileva il leader della Cgil regionale.

"Anche da noi, di fronte a questa emergenza, la politica parla d'altro: primarie sì, primarie no, legge elettorale e riforme istituzionali che prescindono dai contenuti. Addirittura sulla “Vertenza Umbria”, lanciata da Cgil, Cisl e Uil e su cui si sono realizzati incontri con la presidente della Regione Marini, con il cardinale Gualtiero Bassetti e con alcune forze politiche, il maggiore partito della nostra regione, il Pd, dopo oltre un mese non è riuscito a calendarizzare un incontro", precisa Bravi.

"Pensiamo che occorra veramente cambiare verso, verificando se la politica è in grado di individuare una risposta ai gravi problemi economici e sociali della nostra regione, a partire evidentemente dal lavoro. È anche a tale scopo che la Cgil regionale ha organizzato un incontro con tutti i parlamentari umbri per il 24 ottobre alle ore 10 a Perugia, alla vigilia della grande manifestazione nazionale di piazza San Giovanni a Roma del 25 ottobre, cui parteciperanno migliaia di cittadine e cittadini della nostra regione. Auspichiamo che l’appuntamento di venerdì venga sfruttato al meglio e non sia un’altra occasione persa. I lavoratori e l’Umbria non se lo possono permettere, anche perché il futuro del nostro territorio si costruisce ripartendo da un Piano del lavoro per l’Italia e per l’Umbria", conclude il dirigente sindacale.