Il diritto c’è, ma per ora solo sulla carta. Il premio alla nascita di 800 euro “una tantum”, riconosciuto alle gestanti a partire dal 7° mese di gravidanza, spetta anche alle donne immigrate sprovviste del permesso di soggiorno di lungo periodo, ma l’Inps non ha ancora provveduto ad adeguarsi all’ordinanza del Tribunale di Milano del 12 dicembre scorso, che l’aveva condannata per "comportamento discriminatorio", per aver deciso di escluderle. 

"A più di un mese di distanza dalla sentenza l’Istituto non ha sbloccato le procedure telematiche per consentire alle madri straniere di inoltrare le loro richieste", denuncia l'Inca Cgil, che sottolinea come l’Inps “nonostante l’impegno espressamente assunto in una nota pubblicata sul sito istituzionale tre giorni dopo il verdetto (il 15 dicembre scorso), non ha dato alcun segnale in tal senso”.