Si è tenuta, a Bologna, al circolo Arci Bellaria di San Lazzaro di Savena, la Conferenza di organizzazione della Cgil Camera del lavoro metropolitana di Bologna.

L'introduzione è stata del segretario generale Cgil di Bologna, Maurizio Lunghi, che dopo aver dedicato la prima parte alle preoccupazioni, non ordinarie, che lo scenario internazionale impone in queste ore, ha messo sotto i riflettori nel suo intervento gli ultimi andamenti elettorali nel Paese con il loro pesante carico di astensionismo. Persino in una regione come l'Emilia-Romagna, in tradizione partecipativa assai elevata, nell'ultima consultazione elettorale per le regionali, il 37% di votanti non può non far registrare il profondo disagio che investe anche quote di nostri iscritti e mette in relazione astensionismo e allontanamento e distanza dalla partecipazione politica.

E' in questo contesto sociale e politico che la Cgil affronta la sua Conferenza di organizzazione. Conferenza che, per Lunghi, deve aiutare a compiere un'azione di riunificazione del mondo del lavoro e di rilancio dei temi della rappresentanza. Da qui il giudizio positivo di Lunghi sul documento nazionale, proprio per il percorso che esso propone di rafforzamento della democrazia, a partire dai luoghi di lavoro, sia sotto l'aspetto della rappresentanza che della partecipazione attiva.

L'alta priorità che Lunghi rileva ed indica come ineludibile è quella di dare più forza e centralità alle funzioni delle Camere del lavoro nel loro radicamento sul territorio. Per Lunghi “Solo con un'azione collegiale a tutti i livelli dell'organizzazione, è possibile evitare una deriva e un declino della confederalità, sperimentando nuove forme di contrattazione che sappiano coniugare e tenere insieme il livello nazionale, aziendale e quello territoriale”. A questo deve seguire un nuovo impulso nel coordinamento fra confederazione e categorie nella predisposizione delle piattaforme contrattuali nazionali che quindi devono attingere contenuti e impostazioni dalla contrattazione territoriale.