“Alcuni non sono riusciti ad entrare, tanti altri affollavano i banchi in fondo della Chiesa madre di Corleone. Sono i giovani delle cooperative che gestiscono le imprese e i beni sottratti alle mafie”. Lo scrive oggi L’Unità. “Le cooperative sono tre, la più antica è ‘Non solo lavoro’ il cui presidente è Calogero Parisi, poi ci sono le cooperative agricole ‘Pio La Torre’ e ‘Placido Rizzotto’. Per i ragazzi e le ragazze delle cooperative
in Chiesa parla Valentina: ‘L'eredità di Placido è la dignità del lavoro’. Quando nacque la prima cooperativa furono assegnati 10 ettari di terreno sequestrati ai nipoti di Luciano Liggio. Nessuno era disposto a prenderli perché confinavano con altre proprietà di mafiosi. Ora le cooperative del consorzio Libera terra coltivano nel corleonese 150 ettari a grano, legumi, uva, pomodori”. “Don Ciotti annuncia che i prodotti delle cooperative saranno, insieme a tanti altri prodotti, utilizzati dal Quirinale per il ricevimento della festa della Repubblica e ‘ci sarà anche il vino Placido Rizzotto’”.