Gli operai della Basell di Terni si sono piazzati lungo i binari della stazione ferroviaria, hanno steso gli striscioni e, megafono alla mano, hanno cominciato a scandire slogan contro la chiusura della loro fabbrica, l’azienda del polo chimico che conta 120 dipendenti diretti, ma un indotto che supera le 1.000 unità. La multinazionale americana che ne è proprietaria (Lyondell Basell) ha annunciato un mese fa la chiusura del sito, nonostante gli ottimi risultati conseguiti nel 2009, anno della crisi, con 9 milioni di euro di utili e un premio produttività di 2mila euro elargito ai lavoratori.

La giornata di lotta della Basell, di nuovo in sciopero per 24 ore (e con queste siamo a oltre 150 ore in un mese), è partita dai cancelli della fabbrica, dove continua il blocco delle portinerie che impedisce l'uscita del prodotto (il polipropilene, utilizzato soprattutto nelle produzioni tessili) al di fuori del polo chimico ternano, con effetti che già si fanno sentire pesantemente per diverse aziende del nord Italia rifornite da Terni (ad esempio la Fiberweb di Milano, la Albis e la Union di Biella e la Texbond di Trento), fatto che dimostra – sottolineano i sindacati – come il prodotto ternano non sia facilmente sostituibile, al contrario di quanto sostiene la multinazionale. Continua invece ad essere garantito il rifornimento alle aziende interne (in particolare Meraklon e Treofan) per evitare di danneggiare gli altri lavoratori del sito integrato.

Poi, intorno alle 10.00, i lavoratori insieme ai sindacati e agli studenti ternani hanno raggiunto piazza Tacito, sede della prefettura di Terni, dove si è tenuto un presidio, mentre una delegazione composta dalla Rsu e dai sindacati ha incontrato il prefetto Augusto Salustri e il presidente della Provincia di Terni, Feiliciano Polli, per ribadire con forza la richiesta di “massimo impegno da parte delle istituzioni locali e nazionali” nella vertenza.
“Il prefetto – spiega Sergio Cardinali, segretario generale della Filctem Cgil di Terni – ci ha riferito di aver sentito proprio ieri sera i rappresentanti del Governo nazionale e ci ha rassicurato sul fatto che da parte loro resta alto l'impegno a far recedere Basell dalla sua scelta scellerata”.

La delegazione sindacale ha inoltre ribadito la necessità di “forzare sul carattere nazionale della vertenza”, anche attraverso un “pieno coinvolgimento delle istituzioni locali di Ferrara e di Brindisi”, sedi degli altri siti produttivi della Basell in Italia. “Su quest'ultimo punto – riferisce ancora Cardinali - c'è l'impegno delle istituzioni ad organizzare nei prossimi giorni un'iniziativa interregionale di Emilia Romagna, Umbria e Puglia al fine di concordare sinergie e azioni comuni per contrastare il progetto di indebolimento del sistema della chimica nazionale”. Terminato l'incontro in prefettura i lavoratori in corteo, dietro lo striscione della Rsu, hanno raggiunto la stazione ferroviaria di Terni e qui hanno dato vita al blocco dei binari.