Cantano "la città dell'acciaio siamo noi" i 600 lavoratori delle acciaierie Ast di Terni che oggi hanno raggiunto Roma per manifestare sotto la sede dell'ambasciata tedesca a Roma. Vogliono incontrare l'ambasciatore e portargli un messaggio chiaro: il governo tedesco non può disinteressarsi di quello che ThyssenKrupp sta facendo in Italia, con il suo piano di ridimensionamento e licenziamenti che rischia di mettere in ginocchio un'intera comunità.

"Abbiamo chiesto di essere ricevuti dall'ambasciatore - spiega Claudio Cipolla, segretario della Fiom Cgil di Terni - perché il governo tedesco non è estraneo alla nostra vertenza. E per questo stiamo anche organizzando la prossima tappa della nostra mobilitazione, che ci porterà ad Essen in Germania alla sede di ThyssenKrupp".Dopo un po' una delegazione composta dai 5 coordinatori della Rsu di Ast è entrata in ambasciata per esporre le ragioni dei lavoratori.

Oggi è una giornata cruciale per le acciaierie. Alla Camera, è in calendario alle 16.30 un'informativa del ministro delle Attività produttive Federica Guidi sulla vertenza delle acciaierie Ast di Terni. In mattinata, il ministro incontra l'amministratore delegato Lucia Morselli.

 

Non si arresta, nel frattempo, la mobilitazione dei lavoratori contro il piano di licenziamenti (oltre 500) e i tagli della multinazionale tedesca.

 

La chiave di volta - caldeggiata dai sindacati - potrebbe essere quella dei contratti di solidarietà o di strumenti simili, visto che pochi giorni fa la multinazionale ha firmato un integrativo con gli operai di Duisburg del tutto simile proprio ai contratti di solidarietà italiani (per garantire i posti di lavoro degli operai tedeschi). Ma l'azienda, finora, non ha voluto intraprendere questa strada per lo stabilimento del nostro paese. Proseguono anche lo sciopero permanente e i presidi in Comune e prefettura a Terni, oltre che alle portinerie.