Non sono arrivate le risposte attese dai sindacati nell'incontro di giovedì primo marzo con l'amministratore delegato di Ast (Acciai Speciali Terni) Massimo Burelli. In un nota Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl parlano infatti della "mancanza, ad oggi, di risposte precise ed adeguate rassicurazioni sui temi posti da parte delle organizzazioni sindacali". Mancanze e incertezze che hanno indotto le organizzazioni sindacali dei metalmeccanici ternani a proclamare, lo scorso 22 febbraio, uno sciopero, che ha visto adesioni massicce da parte dei lavoratori.

Dall'incontro con l'amministratore, riferiscono i sindacati, è emersa "la conferma da parte dell'azienda di progetti e azioni che indicano la positività dei risultati economici". Ma questo non è sufficiente per i rappresentanti dei lavoratori che hanno "ribadito un punto di vista diverso, su alcune tematiche". Tra queste - come spiegato alla vigilia dello sciopero da Claudio Cipolla, segretario generale della Fiom di Terni - ci sono la questione ambientale e della sicurezza, le modifiche continue sul sistema degli appalti, le politiche commerciali, che lasciano presagire un depotenziamento della struttura ternana, senza dimenticare le criticità presenti all'interno delle business unit.

Proprio per la rilevanza delle questioni poste dai sindacati, l'amministratore di Ast ritenuto opportuno riaggiornare l’incontro, "in tempi brevissimi", auspicano i sindacati, che intanto chiedono di "supportare con atti concreti industriali e gestionali gli annunci e le disponibilità più volte fornite, facendo chiarezza una volta per tutte sui tanti temi aperti all’interno dell’azienda".

A questo punto le segreterie territoriali dei sindacati dei metalmeccanici ternani convocheranno la Rsu di stabilimento per "condividere e decidere insieme giudizio complessivo, percorso ed azioni sindacali da mettere in campo".