“Dobbiamo assolutamente fare formazione per i nostri delegati, nonché preparare al meglio i nostri futuri quadri e dirigenti, avendo coraggio e audacia”. La frase, pronunciata da Giuseppe Di Vittorio nel 1945, è un imperativo ancora attuale. E oggi, con l’ausilio delle più moderne tecnologie, è possibile ripercorrere tutta la storia della confederazione, tappa dopo tappa, dalle origini ai giorni nostri, attraverso la raccolta di documenti, fotografie, filmati, tutti scrupolosamente catalogati e digitalizzati presso l’archivio della Cgil. Come conferma la responsabile, Ilaria Romeo. “Stiamo procedendo all’informatizzazione dell’intero patrimonio cartaceo, prodotto dal sindacato dal ‘44 in poi, composto da materiali vari, come verbali, circolari e protocolli degli organismi dirigenti. Mentre, a proposito di formazione, stiamo procedendo alla ricostruzione on line dell’attività della scuola di Grottaferrata, trasferita poi dal ’66 al centro studi e formazione sindacale di Ariccia, dove vennero organizzati i primi corsi dedicati alle rappresentanze di base, ai giovani, di solito durante la stagione estiva, con periodicità mensile o bimensile”. Questo, l’oggetto della nuova puntata di ‘Quadrato rosso. La formazione va in rete’, la trasmissione di RadioArticolo1, e di ‘Conoscenza&organizzazione’, la rubrica di Rassegna Sindacale.

L’archivio è quotidianamente consultato a 360 gradi da una moltitudine di persone. Si va dallo studente al professore, dal ricercatore al dirigente sindacale, tutti con l’obiettivo di trovare materiale per documentarsi sulla storia della Cgil. “Da parte di molti sindacalisti, c’è un interesse a carattere formativo per conoscere ciò che è stato fatto su tematiche che hanno un valore contingente – osserva Romeo –, magari per non ripetere gli stessi errori del passato. Ma anche per rivalutare le esperienze trascorse, perché non tutto quello che è antico può dirsi vecchio e superato. Molti corsi di formazione, messi a punto dai diversi dipartimenti delle Cgil territoriali, hanno corsi specifici sulla storia della nostra organizzazione, che noi, proprio attraverso l’archivio, abbiamo la funzione di rappresentare. Anche sotto tale profilo, procedendo a una minuziosa catalogazione, siamo in grado di sapere quanti sono i partecipanti a ogni singolo corso e quali sono gli argomenti e le attività svolte”.

 

Oggi la formazione ha cambiato faccia e strumenti, e appare completamente rivoluzionata. “Una volta, ad Ariccia, si formavano 200 giovani per volta in maniera stanziale – rileva Romeo –, perché i partecipanti soggiornavano nell’apposita struttura. I corsi erano altamente specifici, su temi particolari come la politica economica. Almeno fino agli anni Settanta, spesso e volentieri i corsi erano unitari, con la partecipazione di grandi personalità e di dirigenti di Cisl e Uil. Durante l’elaborazione dello Statuto dei lavoratori, diventato poi legge 300 nel ’70, si tennero innumerevoli corsi di formazione ad hoc per l’applicazione della nuova norma, storicamente partendo dal ’52, allorquando Di Vittorio lanciò per primo l’idea dello Statuto. Inoltre, ci furono discussioni critiche tra sindacalisti, con corsi specifici a carattere tecnico, e successivamente, si tenne un costante dialogo a distanza tra strutture di base e centro confederale su come applicare la legge 300 e spiegarla in dettaglio ai lavoratori. Tutte cose che noi abbiamo documentato in archivio, tanto che siamo in grado di far fare all’utente un percorso di autoformazione guidata”.

Attualmente la formazione è più vicina ai luoghi di residenza di chi partecipa ai corsi, che durano spesso un intero anno lavorativo. Poi c’è la formazione a distanza, che è un working progress, in grado di formare xmila delegati. “Anche sotto il profilo della qualità, le cose sono cambiate nel corso del tempo. Di recente, abbiamo digitalizzato le lezioni svolte da Vittorio Foa negli anni Settanta, così come quelle fatte da Luciano Lama, Rinaldo Scheda, Bruno Trentin, oltre a una rete di consulenti e collaboratori esterni, più o meno illustri, le cui relazioni scritte hanno un loro peculiare valore storico e documentale, da noi tutte inventariate in appositi fascicoli, che si possono consultare con un semplice click”, conclude la responsabile dell’archivio Cgil.