"Prosegue lo sciopero dei lavoratori di Ara Lazio, la struttura regionale che, per conto del Mipaaf, svolge i controlli funzionali su latte e carni, la certificazione dei premi pac per gli allevatori e il controllo dei libri genealogici di equini, ovini e bovini da latte e di razza". È quanto affermano Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e Confederdia.

"L’incontro con il liquidatore Aral ha evidenziato una situazione debitoria accumulata in tre anni, pari a 2 milioni 400.000 euro, di cui i vertici di Ara Lazio ci hanno tenuti all’oscuro. Di fatto, la situazione ha messo il liquidatore nella condizione obbligata di presentare istanza al tribunale di Civitavecchia, per l’impossibilità di proseguire la liquidazione volontaria, vista la mole di decreti ingiuntivi e pignoramenti che si stanno notificando all’Ara Lazio. Con questo scenario, il liquidatore ha avviato il licenziamento del personale che, nelle sue intenzioni, andrebbe ratificato quanto prima. Siamo stupiti per i dati forniti, che assumono i contorni di una gestione fallimentare della società da parte del management, ma abbiamo ribadito la nostra contrarietà ai licenziamenti, perché comunque i servizi vanno assicurati, così come vanno garantiti i livelli occupazionali. Per questo motivo, ci siamo aggiornati alla scadenza della procedura di mobilità, prima di trasferire il tavolo alla Regione", continua la nota.

"Ora Aia deve fare la propria parte e mantenere gli impegni già anticipati al tavolo dello scorso 4 aprile. Ad Aia chiediamo un intervento straordinario per garantire la continuità lavorativa e la certezza dei controlli, un'operazione ponte che, nel medio termine, consenta di costituire un'Ara Lazio senza debiti. Alla Regione abbiamo già chiesto la convocazione di un negoziato per costruire, insieme alle associazioni datoriali, la nuova società con una nuova governance, capace di assicurare i servizi agli allevatori. Vogliamo sottolineare che non consentiremo a nessuno di sostituire il personale in sciopero e siamo pronti anche a denunce ad personam alla magistratura, se ciò dovesse avvenire. Piuttosto che forzature, che non giovano a nessuno, auspichiamo tavoli di confronto utili a trovare soluzioni in tempi rapidi. Nel frattempo, proseguirà lo sciopero e altre forme di protesta su tutto il territorio regionale”, conclude il comunicato sindacale.