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Dopo quasi mille esodi incentivati, ricollocazioni, cambio mansioni, chiusura di sedi, il gigante delle merci TNT Spa, a solo due anni dalla precedente ristrutturazione aziendale, presenta nuovamente, in attesa del passaggio della proprietà a Fed Ex Spa, una procedura di riduzione del personale rimasto in Italia.
In tutto sono 239 i dipendenti dichiarati in esubero, una decisione contro la quale Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti hanno già proclamato una giornata di sciopero per lunedì 20 luglio. Secondo le tre organizzazioni sindacali dei trasporti “l’unico obbiettivo perseguito da TNT rimane quello della riduzione del costo del lavoro attraverso il licenziamento dei lavoratori, senza aprire un reale e stringente confronto sulla strategia aziendale e senza un credibile piano di rilancio delle attività, ancora più necessario al fine di garantire le lavoratrici ed i lavoratori nell’ambito della possibile acquisizione di Fed Ex”.
“E’ indispensabile - chiedono Filt, Fit e Uilt - proseguire il confronto sulla riorganizzazione del lavoro, fermo restando il ritiro della procedura, anche attraverso iniziative di maggiore flessibilità degli orari di lavoro e di efficientamento delle aree produttive, prevedendo tutti gli opportuni strumenti di salvaguardia dell’occupazione, quali la solidarietà, ammortizzatori sociali, strumenti di ricollocazione produttiva ed incentivi alla pensione”.
Preoccupazione per la vertenza Tnt è espressa anche dalla Filt Cgil del Veneto che in una nota sottolinea come la procedura di licenziamento annunciata interessa 19 lavoratrici e lavoratori nella regione. “Siamo convinti e determinati a dire basta – afferma il sindacato dei trasporti del Veneto - Senza uno straccio di piano industriale che preveda rilancio attività e sviluppo, l’unica cosa che passa nelle menti dei vertici TNT Spa è una ulteriore compressione di occupazione, salari, diritti”.