“Alitalia, Etihad è pronta a lasciare” è il titolo dell'articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera di oggi dove si parla di un vero e proprio ultimatum da parte della compagnia aerea araba. La situazione rimane però molto ingarbugliata, con i nuovi dubbi sigli investimenti da parte delle Poste e delle banche e con i sindacati che non sono riusciti a superare le divisioni dei giorni scorsi: al referendum tra i lavoratori promosso dalla Cgil e dalla Cisl, la Uil non ha partecipato e anzi definisce “farsesca” la consultazione. “Siamo in dirittura d'arrivo- scrive Rizzo sul Corriere parlando delle dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro Lupi. “Un arrivo in salita così ripida che il Tourmalet (una delle salite più dure del Tour de France, dove ieri ha trionfato l'italiano Nibali, ndr), al confronto, fa ridere. Figuriamoci poi se si hanno le gambe molli. Così per
l'Alitalia il traguardo sembra non arrivare mai, mentre la tensione ha ripreso a salire”. E ora l'amministratore delegato australiano della compagnia araba fissa l'ultima scadenza a lunedì. Sul Sole 24 ore si insiste sulla divisione sindacale, “I sindacati si spaccano sul taglio degli stipendi” (p.19), mentre su Repubblica Lucio Cillis si concentra sull'aumento di capitale proposta a 250 milioni di euro e sul lavoro degli advisor sulle newco (p.26/27). Sulla Stampa scrive Alessandro Barbera, “Alitalia, ok all'aumento, ma i tempi si allungano”. Nel pezzo di Barbera si parla del vertice nella notte fra Alitalia e Poste e delle difficoltà che sta affrontando l'amministratore Gabriele Del Torchio, che oggi attende il risultato del referendum tra i lavoratori.
Alitalia: Etihad, lunedì ce ne andiamo
25 luglio 2014 • 00:00