All'alba di stamani (23 giugno) è stata raggiunta un'ipotesi d'accordo presso il ministero dello Sviluppo economico sulla cessione dello stabilimento produttivo Alcatel Lucent di Trieste alla multinazionale americana Flextronics. Lo rende noto la Fiom, in un comunicato.

Nell'ipotesi, sottoscritta, oltre che da Fim, Fiom e Uilm anche dalle organizzazioni sindacali del lavoro in somministrazione Felsa, Nidil e Uiltemp, si prevede che Alcatel Lucent cederà alla Flextronics per i prossimi cinque anni, rinnovabili per ulteriori cinque, i diritti esclusivi per il 100% dei prodotti ottici. La Alcatel Lucent garantirà nei prossimi tre anni volumi produttivi che impegneranno il 75% della forza lavoro in essere alla fine del 2014, ovvero 507 su 676 addetti. Il resto delle attività, portate da Flextronics, satureranno il restante 25% della monodopera, con fluttuazioni possibili di più o meno il 15%.

La Flextronics ha assunto inoltre l'impegno di non procedere a licenziamenti collettivi almeno per tutto il quinquennio di durata dell'accordo commerciale. La Flextronics si è impegnata inoltre ad assumere a tempo indeterminato, entro il primo settembre 2015, cento lavoratori che oggi lavorano con contratto di somministrazione lavoro, in una posizione equivalente ed un inquadramento analogo a quello odierno. A parità di mansione verranno assunti i lavoratori con più anzianità e gli verrà riconosciuta un'anzianità di servizio pari alla somma di tutti i periodi lavorati (ci sono lavoratori che hanno accumulato più di dieci anni di anzianità di servizio). Per eventuali assunzioni future i lavoratori somministrati in forza avranno il diritto di precedenza.

Per Roberta Turi, segretaria nazionale della Fiom, "è un'ipotesi positiva di accordo che fornisce una garanzia occupazionale per il prossimo quinquennio e consente la stabilizzazione di una parte dei lavoratori che da troppi anni lavorano a Trieste con contratto di somministrazione. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee e la prossima settimana si darà la parola alle lavoratrici e ai lavoratori con il referendum".