Sono 1.500 le persone attualmente internate negli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), ovvero “gli ultimi residui dell'orrore manicomiale”. Strutture “inconcepibili” e che devono al “più presto” chiudere, dimettendo gli internati per assisterli e curarli nei luoghi di residenza. È questo il messaggio che il comitato ‘Stop Opg’ per l’abolizione degli ospedali psichiatrici giudiziari, costituito da un vasto cartello di associazioni tra cui la Cgil e la Fp Cgil, lancia attraverso la campagna “Un volto, un nome” che verrà presentata domani giovedì 26 gennaio a Roma presso il Centro Congressi Frentani in Via dei Frentani 4 a partire dalle ore 10.

Secondo un monitoraggio, a cura dello stesso comitato 'Stop Opg', sono 1.419 le persone internate tra ospedali psichiatrici giudiziari e case di cura e custodia. Di questi 1.323 sono uomini e 96 le donne. Gli uomini sono distribuiti nei 6 Opg esistenti sul territorio nazionale (Castiglione delle Stivere, Reggio Emilia, Montelupo Fiorentino, Napoli, Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto), le donne tra l'Opg di Castiglione delle Stivere e la Casa di cura e custodia di Sollicciano.

Numeri attraverso i quali il comitato reclama “l'abolizione egli Opg, come sollecitato dallo stesso presidente della Repubblica”, e per questo promuove la campagna “Un volto, un nome”, per “restituire identità, storia, cittadinanza ad ogni persona internata”. La richiesta del comitato al governo è quella di “rispettare gli impegni presi”, ovvero interrompere l'invio di cittadini in opg (anche dal carcere), far dimettere e curare quelli attualmente internati, e procedere alla chiusura delle strutture. Alle regioni la richiesta è invece quella di prendersi cura, attraverso le aziende sanitarie locali, di queste persone.

L'incontro di domani, quindi, oltre ad avere al centro la presentazione della campagna che si svolgerà principalmente a livello regionale, vedrà anche la nascita dei comitati 'Stop Opg' in ogni regione.