"Partecipatissima assemblea di tutti i lavoratori del call center di Accenture, aderenti a Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, questo pomeriggio nel salone della Camera del lavoro. Un incontro che è servito a unire in un fronte unico i 262 operatori interessati e per lanciare un percorso di iniziative, che servirà a  dare visibilità alla vertenza in vista dell’incontro dell’11 dicembre al ministero del Lavoro, per chiedere di bloccare i licenziamenti". Così la Cgil Palermo in una nota.
   
Tra il 9 e il 10 dicembre, invece, si terrà a Palermo un incontro con le strutture nazionali, palermitane e di categorie di Cgil, Cisl e Uil. Venerdì 5 sarà nel capoluogo siciliano il segretario generale, Susanna Camusso, per rilanciare sul territorio nazionale la vertenza, nel corso di un incontro con la stampa. Nel frattempo, continuerà il presidio dei lavoratori davanti alla sede aziendali, mentre da domani partiranno alcune richieste di incontri, con il Prefetto, il sindaco di Palermo, l’assessore regionale al Lavoro e il presidente della Regione Crocetta. 
    
"Giovedì 4 – dicono ancora i sindacati locali – per coinvolgere la città nella difesa dei posti di lavoro degli operatori di Accenture, si terrà una fiaccolata di tutti i lavoratori. Porteremo in corteo l'intero settore dei call center e a partecipare sono invitati tutti i cittadini e i lavoratori palermitani.

"Invitiamo tutta la città a dare sostegno ai lavoratori di Accenture, vertenza-simbolo, che vedrà impegnate  tutte le categorie del sindacato – dichiara il segretario della Cgil di Palermo, Enzo Campo –. Il governo nazionale  deve dare una risposta e le istituzioni devono prendere una posizione. Chiediamo, com'è avvenuto per l’Ilva, l’attenzione necessaria per Accenture, per i 3.000 posti di lavoro a rischio di Almaviva, e per tutta l’industria dei servizi che è in difficoltà".

"Ci sono delle trattative in corso, ma non conosciamo ancora il dettaglio delle proposte. Quel che è certo – dichiara Rosalba Vella, della segreteria Slc di Palermo –, è che non accetteremo soluzioni che sviliscano la dignità dei lavoratori e comprimano il perimetro occupazionale”.