“A Ventimiglia c'è una situazione esplosiva che rischia di peggiorare. Parliamo di persone che scappano dalla guerra e dalla fame e che vedono infrangere le speranze di una vita migliore anche per l'ottusità di un paese, la Francia, che ha deciso di chiudere le frontiere per non pagare dazio alle prossime elezioni”. A dirlo è il segretario generale della Cgil Liguria, Federico Vesigna, intervistato da RadioArticolo1 nella trasmissione Italia Parla (qui il podcast).

Finalmente è stato allestito un primo punto di accoglienza nei pressi della Stazione. “Questo può, almeno in termini di civiltà, dare una mano a persone disperate che si trovano di fronte un muro da parte dei paesi occidentali. L'inizio del Ramadan in queste condizioni non è un elemento che facilita la situazione”.

“Come Cgil - aggiunge Vesigna - siamo presenti e affianchiamo le altre associazioni nel prestare soccorso. Sono state montate delle tende sugli scogli, le abbiamo definite 'balzi rossi', per portare un po' di refrigerio a chi sta lì accampato da giorni. Nei prossimi giorni distribuiremo kit sanitari. Cerchiamo di prestare soccorso e di costruire un punto in comunie con il sindacato francese. L'obiettivo è essere presenti, di dare una mano, ma anche sensibilizzare rispetto a una situazione paradossale”.

Ventimiglia è una sorta di specchio di tutte le contraddizioni. “In concomitanza con la manifestazione nazionale di sabato prossimo - annuncia il sindacalista -, terremo a Ventimiglia insieme alle altre associazioni un presidio per sottolineare tutte le contraddizioni di un'Europa che si gira dall'altra parte e non affronta il tema dell'immigrazione riducendolo a un problema di ordine pubblico”.

Non c'è dubbio che la vittoria del centrodestra in Liguria, fortemente condizionata dal risultato della Lega, avrà un peso nella gestione dell'emergenza. “È presto per esprimere giudizi - precisa Vesigna - però lascia quantomeno perplessi il fatto che in mezzo a tanti problemi le prime parole del presidente Toti siano state spese da una parte per proporre di aumentare i costi della politica, perché ha subito dichiarato che sei assessori sono pochi e ci vorrebbero almeno altrettanti sottosegretari. Dall'altra, come abbiamo ascoltato tutti, per emulare Maroni nelle minacce ai Comuni che fanno il loro dovere di accoglienza agli immigrati. La minaccia dell'invasione sarà purtroppo un tema caro a questa Giunta”.