Roma, 14 mag. (in collaborazione con Labitalia) - Al termine di un aspro confronto i rappresentanti di Ideal Standard hanno abbandonato il tavolo convocato ieri al ministero per lo Sviluppo economico, senza accogliere la richiesta di ritirare la procedura di mobilità per i 450 lavoratori dello stabilimento di Orcenico di Zoppola (Pn). A fronte di questo comportamento, la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, e l'assessore al Lavoro, Loredana Panariti, hanno espresso lo sdegno della Regione Friuli Venezia Giulia, assieme agli altri soggetti istituzionali, dal ministero, rappresentato da Giampiero Castano, responsabile Unità gestione vertenze, dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e di Confindustria Pordenone, che hanno dichiarato di non comprendere la decisione di Ideal Standard di attivare in modo improvviso e senza preventiva consultazione la mobilità per i lavoratori di Orcenico.

"Dare continuità all’utilizzo della cig in deroga per il tempo necessario alla concretizzazione della cessione, insieme al ritiro della procedura di mobilità". Così in una nota le segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil commentano la rottura del tavolo con Ideal Standard: "È stata una decisione unilaterale dell’azienda un atto grave che mina la credibilità e l’efficacia delle relazioni sindacali". Dall’incontro di ieri (13 maggio) al ministero dello Sviluppo, osservano le tre sigle, "escono confermati i peggiori timori circa le intenzioni del fondo di investimento Bain Capital relativamente al destino dello Stabilimento di Orcenico della controllata Ideal Standard Industriale. I responsabili aziendali italiani nel corso dell’incontro hanno rifiutato ogni invito a ritirare la procedura di mobilità aperta lo scorso 5 maggio e che costituisce l’anticamera del licenziamento per 399 lavoratori di quel sito". Un atteggiamento, quello aziendale, duramente contestato da tutti i partecipanti all’incontro. "Sia per la gravità delle conseguenze - prosegue la nota sindacale - sia per la disponibilità del governo a garantire la prosecuzione della cig in deroga, vista la nuova concreta manifestazione d’interesse a rilevare il ramo d’azienda. Una manifestazione d’interesse cui è seguita la firma del patto di riservatezza e un impegno, dichiarato nel corso dell’incontro dai possibili acquirenti, a presentare un’offerta entro un mese".

Per i sindacati, "le giustificazioni dell’azienda, per una rigidità che appare incomprensibile", sarebbero da ricercare "nella persistente contrazione del mercato e nella mancata riduzione del costo/pezzo indicata come obiettivo nel piano industriale presentato lo scorso luglio. Motivazioni irricevibili: il mercato è influenzato dai consumi e non dalla chiusura di uno stabilimento mentre il costo/pezzo non può dipendere dai costi di uno stabilimento fermo e con i lavoratori in cassa integrazione". "Il comportamento tenuto dai responsabili aziendali - concludono i tre sindacati - è motivo di forte preoccupazione per la tenuta complessiva della compagnia italiana e per questa ragione abbiamo chiesto al governo di mantenere attivo il confronto a livello nazionale sul piano industriale, sui volumi e sugli investimenti indispensabili per dare un futuro agli stabilimenti e ai lavoratori di Ideal Standard nel nostro paese".

Per la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, si è trattato di "una presa di posizione oltre ogni possibile immaginazione, di un comportamento incomprensibile sotto ogni punto di vista". "Mi auguro - ha detto riferendosi all'incontro in programma giovedì 15 maggio a Pordenone, presso Unindustria, per affrontare il tema della mobilità - che l'azienda intervenga in quell'occasione con spirito diverso". Del tutto vano si è rivelato anche un incontro ristretto, che ha preceduto il tavolo di crisi, cui è intervenuto, accanto alla presidente del Friuli Venezia Giulia, anche il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

"Uno strappo molto pesante è stato giudicato quello dell'azienda, in considerazione del fatto - prosegue la nota della Regione - che il governo, come è stato ribadito, ha autorizzato l'utilizzo della cassa integrazione in deroga per l'intero 2014, in modo da avere il tempo tecnico per valutare ogni possibile alternativa di reindustrializzazione per Orcenico. Parlando di un mercato in continua contrazione senza previsione di recupero e di un risultato economico aziendale negativo e in forte peggioramento, l'ad Antetomaso ha infatti rigettato ogni invito a rivedere le posizioni di Ideal Standard, fino al punto di abbandonare il tavolo di trattativa". All'incontro al Mise era presente anche un rappresentante di Bpi Gruppo Obiettivo Lavoro, che ha confermato di aver ufficializzato una manifestazione d'interesse a rilevare lo stabilimento pordenonese, precisando di poter dare un'indicazione più precisa nell'arco di un mese. Da qui la richiesta della presidente della Regione di ritirare la procedura di mobilità e ricorrere alla cassa integrazione, per dare il tempo a Bpi di valutare ogni aspetto.