da Rassegna sindacale È arrivato il momento di fare un ragionamento complessivo sugli ammortizzatori sociali. Lo sosteniamo da tempo ed è fra le cose che abbiamo indicato nella richiesta di incontro che abbiamo inviato unitariamente alla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo. A dirlo è la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti in un'intervista a RadioArticolo1. Quello degli ammortizzatori è una tema davvero urgente. Abbiamo 160 tavoli di crisi aperti al ministero dello Sviluppo, cè la necessità di rinnovare il finanziamento di alcuni strumenti, e in più nei prossimi mesi scadrà anche il cosiddetto quinquennio mobile. Per alcuni strumenti come la cassa ordinaria, osserva lesponente della Cgil, non abbiamo più la possibilità di accedere agli ammortizzatori e questo rischia di mettere in difficoltà un pezzo significativo del nostro sistema produttivo. Stanno venendo al pettine i molti nodi irrisolti causati dallirrigidimento del sistema che abbiamo da sempre denunciato rispetto alla nuova formulazione del Jobs Act. Nel frattempo cè stato qualche correttivo, come ad esempio la reintroduzione della cassa per cessazione, ma state tutte misure in qualche modo estemporanee per rispondere a singole esigenze. Quel che servirebbe è piuttosto una riflessione generale rispetto ad alcuni temi come la discontinuità lavorativa, insieme a politiche industriali che guardino alla transizione energetica e ambientale di cui parliamo tanto e che ha necessità di essere accompagnata da nuovi strumenti di tutela. Mi pare che lo stanziamento che c'è in legge di stabilità osserva Scacchetti ancora non tenga conto dell'enorme preoccupazione che noi invece abbiamo. E poi laltro punto: il Paese ha la necessità di un sistema di ammortizzatori che accompagni i lavoratori delle aziende in crisi verso la riconversione o la riqualificazione. Sono due aspetti che devono viaggiare insieme e sui quali conclude spero che si apra presto un'interlocuzione con il governo.