Bentrovati allascolto del notiziario di RadioArticolo1. In studio Giorgio Sbordoni. Tempo scaduto, non possiamo più aspettare. Sono al culmine dellesasperazione i dipendenti dellIpab, istituto pubblico di assistenza e beneficenza, di Palagonìa, provincia di Palermo. Senza stipendio da 19 mesi e senza prospettive per il futuro, oggi sono in protesta per chiedere un provvedimento immediato. Ai nostri microfoni Antonio Guiglia, rsu della Fp Cgil. (sonoro) Di nuovo in piazza. Prosegue la mobilitazione dei lavoratori di GH Bologna, società di gestione dell'handling all'Aeroporto Marconi. Tra poco si ritroveranno in presidio davanti alla sede della Città metropolitana, in concomitanza con il tavolo di crisi indetto con sindacati di categoria e istituzioni.  A oltranza. Non si ferma lo sciopero degli addetti alle pulizie nelle scuole del Lazio. I mille lavoratori sono impegnati nei servizi agli istituti di Frosinone e Latina e protestano contro la situazione di grave precarietà e gli stipendi ritardati, decurtati o non pagati. Nel pomeriggio nuovo confronto al Ministero dellistruzione. Sicurezza, questa sconosciuta. Nelle 57 pagine del contratto di governo non si parla di come fermare gli infortuni sul lavoro. Il servizio di Stefano Milani. 57 pagine e neanche una riga. Nel governo che verrà le morti sul lavoro non sembrano essere una priorità. La settimana scorsa una delegazione della Cgil ha incontrato la presidente del Senato Alberti Casellati chiedendole di fare una seduta straordinaria sulla sicurezza del lavoro. Per il segretario generale Susanna Camusso da Di Maio e Salvini, sugli incidenti, è arrivato solo qualche tweet. (sonoro) Cartastraccia. Terzo giorno di sciopero dei giornalisti del gruppo Mondadori contro l'ipotesi di una cessione di TuStyle e Confidenze. Nonostante i 17 milioni di euro di utili macinati dai propri periodici, la famiglia Berlusconi ha deciso di cedere le proprie testate a una società inaffidabile per dimensione ed esperienza. Alle 15 previsto un presidio a Milano, in Piazza Duomo. Un Paese allo stremo. E stato un voto dominato dall'astensione quello che in Venezuela ha visto la rielezione di Nicolas Maduro. Il presidente uscente è stato confermato per altri sei anni, ma ai seggi si è recato soltanto il 46 per cento degli iscritti. E lo sconfitto Falcon contesta la regolarità delle elezioni. E tutto. Per riascoltarci e saperne di più RadioArticolo1.it