da Rassegna sindacale La Costituzione vive nella conoscenza. Istruzione, inclusione, nuova cittadinanza. Questo il titolo della tavola rotonda che si è svolta nel corso del IV congresso della Flc Cgil in corso a Colli del Tronto e coordinata da Corrado Zunino di "Repubblica". La discussione è stata aperta da un contributo della senatrice a vita Liliana Segre che ha rivolto un grazie enorme agli insegnanti incontrati nelle scuole, che hanno la missione fondamentale di portarli in alto nella conoscenza. Segre ha ricordato la sua infanzia, quando sono stata allontanata, espulsa dalla scuola per essere cittadina italiana di religione ebraica. E quando vedo nelle scuole i bambini che oggi soffrono discriminazioni per essere diversi io mi ritrovo in quella bambina di allora che trovò chiuse le porte della scuola. Bisogna combattere lodio in tutte le sue forme e bisogna farlo dalla radici, a cominciare proprio dalla scuola, ha concluso. Per Giuseppe Bagni, presidente del Cidi (il Centro di iniziativa democratica degli insegnanti), la funzione della scuola è quella di supplire nelle realtà in cui i libri mancano o sono pochi, non ci sono le biblioteche o dalle famiglie non arrivano i messaggi giusti. La scuola deve offrire un tempo e un ambiente capaci di stimolare e accendere linteresse per la cultura: Oggi però questo valore compensativo purtroppo non cè, si è perso. Anche per colpa della politica: Ci si occupa di scuola ha aggiunto Bagni solo in unottica di riduzione delle spese, di risparmio. Manca la consapevolezza del ruolo che la scuola ha per la formazione dei cittadini. Carla Nespolo, presidente dellAnpi, ha messo laccento sullassenza della storia contemporanea, della seconda parte del 900, della Resistenza e della Costituzione nella scuola italiana. Cè un vulnus grave che riguarda la conoscenza della storia contemporanea. Da ex insegnante, noto che la cosa più triste sta nel fatto che mentre negli anni 60-7070 loperaio aveva lorgoglio e limpegno di far studiare il figlio, oggi non è più così, questa convinzione si è persa. E non è un caso. Per Nespolo il progetto delle classi dominanti è quello di impedire una vera democratizzazione delle classi subalterne. Per questo la Costituzione non si conosce e non la si fa conoscere. Della necessità di una nuova pedagogia popolare che riguardi sia i bambini migranti sia i figli delle famiglie povere italiane ha parlato Gianni Cavinato, segretario del Mce: Assistiamo a un affievolimento di cura e interesse per linfanzia. Proprio per questo è nato, insieme ad altre 100 associazioni, il Tavolo Salta muri. La scuola deve prendere atto che i diritti sono alla base del discorso educativo e che la presenza di più lingue e di culture oggi è un arricchimento, non un pericolo come pensano alcuni. Marco Tarquinio, il direttore di Avvenire si è invece soffermato sullimportanza della tolleranza e dellaccoglienza: Da cattolico penso, come del resto diceva Natalia Ginzburg, che i crocifissi sui muri delle scuole sono i simboli di tutte le sofferenze del mondo. Ma se il crocifisso lo si usa per segnare il recinto delle proprie convinzioni, allora non va bene. Il segretario confederale della Cgil, Maurizio Landini, ha ricordato la sua storia personale, labbandono della scuola dopo il biennio delle superiori perché in famiglia non cerano soldi per studiare. Oggi a un sedicenne consiglierei di continuare a studiare, di non smettere. Il sapere, la formazione sono temi fondamentali per il sindacalista: Dobbiamo rivendicare nei contratti ha detto il diritto soggettivo allo studio lungo tutto larco della vita. E questo diritto alla formazione deve essere pagato dalle imprese e occorre anche costruire, per questo, un rapporto nuovo con scuola e università. Non si tratta solo di un diritto soggettivo, per il sindacalista essere liberi nel lavoro, studiare, formarsi significa puntare a un diverso modello di sviluppo, che punti sulla qualità, sullambiente, su produzioni non distruttive per lambiente. La tavola rotonda è stata chiusa dal segretario generale della Flc Cgil Francesco Sinopoli che ha ricordato come conoscenza e ricerca sono necessarie per lo sviluppo. Bisogna cambiare il modo in cui in Italia pensiamo alla scuola e alluniversità. Non è semplice, è una battaglia di lungo periodo e per la quale bisogna intensificare la nostra azione. Credo che ci sia bisogno di una grande manifestazione nazionale a Roma che abbia al centro la scuola, il sapere e la loro importanza nellaffrontare anche il tema delle migrazioni e dellaccoglienza.