In agricoltura i fenomeni del lavoro sfruttato e del caporalato sono ancora drammaticamente presenti. Secondo l’Istat interessano il 38,5% della manodopera. Lavoratrici e lavoratori che spesso sono invisibili e che l’Osservatorio Placido Rizzotto ha conteggiato nel suo ultimo rapporto in almeno 180mila persone che lavorano senza che i loro diritti e la loro dignità siano rispettati. Un dramma radicato in tutto il Paese con una geografia che, in dieci anni di monitoraggio, ha interessato 405 luoghi e località.

La cronaca racconta di uomini e donne impiegati ai limiti della schiavitù: “Ci trattano come animali o come macchine” denunciano le testimonianze raccolte dal sindacato. La legge contro il caporalato c’è e funziona ma ancora non è pienamente applicata. Così se la cronaca restituisce l’efficacia della sua azione repressiva, quello che ancora manca è la prevenzione: solo 15 province hanno istituito finora la rete del lavoro agricolo di qualità. Un percorso essenziale per smontare quella che ancora oggi è un’emergenza nazionale.

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È al lavoro oltre lo sfruttamento, al lavoro che vogliamo, che la Flai Cgil dedica la prima parte del confronto organizzato in occasione delle giornate di Futura 2021. Un’opportunità per dialogare con le istituzioni e anche per rilanciare le proposte del sindacato dell’agroindustria. Al dibattito moderato da Antonio Mira, del quotidiano Avvenire, partecipano il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli e Tatiana Esposito, direttore generale Politiche dell’Immigrazione e Politiche dell’Integrazione del ministero del Lavoro.

Un filo che poi tende verso l’altra grande sfida che interessa il settore: la tutela dell’occupazione, in un anno difficile in cui chi ha lavorato nell'agroalimentare è stato definito essenziale, ma ha dovuto lottare perché il valore del proprio lavoro venisse riconosciuto e protetto. Una sfida ancora da vincere perché richiede una riforma strutturale coerente del sistema degli ammortizzatori sociali e impone al Paese di cogliere anche le opportunità che arrivano dai fondi europei per indirizzare il futuro verso una produzione socialmente e ambientalmente sostenibile.

Anche in questo caso la Flai Cgil chiama a confronto il governo e il mondo della politica. A rispondere alle domande di Massimo Franchi, del Manifesto ci sono il ministro del Lavoro Andrea Orlando, Nunzia Catalfo, della Commissione Lavoro del Senato, Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera. A rappresentare, in entrambi i dibattiti, le ragioni e le proposte della Federazione il segretario generale Giovanni Mininni e insieme a lui lavoratrici e lavoratori, quelli che secondo il sindacato non solo non devono essere mai lasciati indietro ma devono essere rimessi al centro.