Guida sintetica alla lettura dei principali quotidiani italiani. Con uno sguardo particolare riservato al lavoro e al sindacato

Chiusi ancora per un mese nella speranza che arrivino le dosi, la campagna vaccinale diventi veloce e consistente, il virus smetta di correre. Medici e infermieri dovranno vaccinarsi altrimenti non potranno incontrare pazienti, per chi inocula il siero protezione penale.

Prima pagina

Un titolo che è una denuncia, lo sceglie Il Sole 24 ore: “Vaccinazioni, il ritardo di tre mesi può bruciare 200 miliardi di Pil”. Per il Corriere della Sera apertura dedicata al Decreto varato dal Consiglio dei Ministri ieri pomeriggio: “Vaccino, obbligo per i farmacisti. Italia chiusa: tutte le regole”. In taglio centrale, il caso di spionaggio che ha portato all’arresto di un militare italiano e all’espulsione di due diplomatici russi: “Spie, tensioni con Mosca”.  Ed è proprio questo l’argomento del titolo a tutta pagina di La Repubblica: “La talpa dei russi”. Mentre in taglio centrale: “L’Italia chiusa fino al 2 maggio”. Brusaferro: così salviamo l’estate”. Stessa scelta del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari quella compiuta da La Stampa: “Uffficiale-spia in manette, vendeva segreti a Mosca” e in contro apertura: “Negozi, bar, viaggi: i divieti di Pasqua”. Il Messaggero: “Riaperture legate ai vaccini” e nel sommario: “Niente zone gialle fino al 30 aprile, ma sono previste deroghe per le Regioni virtuose. Scudo penale per i medici che inoculano il siero. Scuola in presenza fino alla prima media”.  Foto notizia centrale per il Fatto Quotidiano con titolo: “Draghi e Figliuolo, i conti non tornano”. E sull’immagine di una Piazza Navona completamente vuota, il Manifesto titola: “Tutta salute”, nel sommario: “Sconto in CdM, alla fine passa la linea di Speranza: l’Italia resta in rosso e arancione per tutto aprile, ma con deroghe se i dati lo consentiranno. Salvini abbozza. La scuola sarà sempre in presenza fino alla prima media. Obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e farmacisti”. Infine Avvenire: “Aprile blindato, ma con vie di fuga”.

Le interviste

Lunga conversazione, a pag. 17 de La Stampa, tra Paolo Mastrolilli e l’economista e premio Nobel Joseph Stiglitz che afferma: “Draghi ha ragione, e l’Europa dovrebbe imitare il piano Biden spendendo molto di più. L’Ue deve puntare sugli europbond, investire più del 2% del Pil nella ricostruzione e togliere il blocco agli aiuti statali che la penalizzano rispetto a Usa e Cina. Quanto al debito italiano, se la crescita riparte è gestibile”. L’occasione dell’intervista è la presentazione di un rapporto sulla risposta al Covid appena pubblicato e curato dall’economista che sui vaccini afferma: “Ci sono diverse proposte buone sul tavolo, come quella di Oms e di Wto per sospendere la proprietà intellettuale relativa al Covid. I paesi in via di sviluppo ne sono entusiasti. La sfida è convincere quelli sviluppati. Questo è un caso di emergenza. Non si tratta di ridisegnare tutto il sistema da zero, ma affermare che nel contesto del Covid i brevetti si sospendono”. Rispetto alle scelte del presidente Usa, Stiglitz sostiene: “Sta cambiando il paradigma dell’economia americana. Da almeno 20 siamo bloccati in un circolo vizioso di domanda aggregata inadeguata, diseguaglianza, disoccupazione aperta e mascherata, deficienza degli investimenti nelle infrastrutture, la tecnologia e la gente. Biden sta rovesciando la situazione, usando la spesa pubblica, per infrastrutture, mercato del lavoro e riduzione delle diseguaglianze. Ciò offre la possibilità di uscire dalla trappola. Per quanto riguarda il piano europeo sostiene: “In alcune aree l’Europa è avanti agli Usa, ma ci sono due problemi. Il primo è la scala. Questi investimenti vanno fatti a livello Ue, e spendere solo il 2% del Pil è poco, rispetto ai bisogni di un’economia del ventunesimo secolo. Il secondo è che Bruxelles vieta gli aiuti di stato. È ben intenzionata, ma così non è all’altezza della sfida per far avanzare l’innovazione”. E poi le tasse: “Bisogna aumentare le tasse su corporation, capital gain, dividendi, eredità, imporre quelle ambientali, scoraggiare l’inquinamento, e sulle transazioni finanziare per frenare la speculazione. La Global Minimun Tax è parte della risposta. La tassa riguarderebbe solo i profitti, e non scoraggerebbe gli investimenti”. Infine le aspettative rispetto al G20 di Roma: “Oltre ad infrastrutture, ecologia e lotta alle diseguaglianze, le sfide sono economia e giganti tecnologici, digital tax, market power e i danni della disinformazione. Ha un effetto corrosivo, dall’assalto al Congresso dei no vax. Non potremo avere una società ed un’economia funzionanti, senza affrontare questo tema”.

Sul versante pandemia, da segnalare a pag.8 de Il Messaggero, l’intervista al presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi che sostiene: “Stiamo lavorando alla messa in produzione in Italia dei vaccini. Bisogna calcolare 5ì6/8 mesi dal momento in cui si preme l’interruttore start. Indicativamente stiamo lavorando affinché le prime produzioni siano pronte per inizio del prossimo anno”.

La seconda segnalazione si trova su Avvenire, il direttore di Terapia intensiva dell’Azienda ospedaliera di Padova, Ivo Tiberio, spiega perché il 40% dei posti occupati nel suo reparto è un carico insostenibile per il sistema sanitario.

Dal fronte partitico: Ancora la discussione sul machismo nel Pd ritiene banco, parlano le protagoniste: Debora Serracchiani sul Corriere della Sera: “Io e Madia? Tensioni normali, solo per noi donne si parla di rissa”: Simona Malpezzi, sempre sullo stesso quotidiano: “Noi mai cooptate dagli uomini e il mio mandato sarà al femminile”; infine su La Repubblica Paola De Micheli: “Anch’io da ministra ho sofferto di maschilismo. Ora il partito cambia davvero”.

Editoriali e commenti

“L’Europa è pronta a promuovere un Green Deal Globale”, questo il titolo di un articolo di firmato da Ursula Von der Keyen, presidente della Commissione Europea, e Werner Hoyer, presidente della Banca Europea degli Investimenti, pubblicato a pag. 13 de Il Sole 24 ore: “…Se vogliamo mantenere l’aumento della temperatura globale il più vicino possibile a 1,5 gradi, dobbiamo sostenere gli sforzi di decarbonizzazione oltre i nostri confini. Ecco perché abbiamo bisogno di un Green Deal Globale. A tal fine ci poniamo tre priorità di investimento. In primo luogo dobbiamo garantire che le tecnologie pulite più avanzate siano adottate ovunque……..La seconda nostra priorità è investire in tecnologie verdi rivoluzionarie come mai prima d’ora………………Infine, dobbiamo abbracciare l’idea di una economia circolare.”

Alec Ross, pag. 29 de La Repubblica, sostiene: “serve un fisco universale” e argomenta: “Il 99% delle persone che leggono questo giornale potrebbero pagare meno tasse se Europa e Usa unissero le forze per gettare le basi di una sorta di accordo di Parigi in materia fiscale…..Non è il momento adatto per tassare le famiglie o le aziende che cercano di riprendersi dalla crisi pandemica, ma è il momento perfetto per tappare le scappatoie fiscali che consentono alle più grandi aziende di eludere le imposte”. Lungo e articolato lo scritto che così si conclude: “I tempi sono cambiati e l’amministrazione Biden non ha quell’amore incondizionato per la Silicon Valley che aveva l’amministrazione Obama; il suo atteggiamento è che anche se le tasse sulle aziende tecnologiche e altre grandi imprese verranno incassate da più paesi e in teoria potrebbero colpire un gran numero di società Usa, a beneficiarne sarà anche il governo statunitense, quindi tanto meglio. Biden vuole soldi per costruire ponti, una rete energetica nazionale di energie pulite e reti di banda larga, e sa che l’unico modo per riuscirci è raccogliere più tasse dagli individui e dalle aziende più ricchi del mondo, non dai ceti medi o dalle piccole e medie imprese. Se questa strategia per arrivare a una tassazione minima mondiale dovesse funzionare, potrebbe voler dire più ponti, più infrastrutture sostenibili e più banda larga anche per l’Italia”.

A pag.24 de La Stampa, Linda Laura Sabbadini illustra il lavoro che sta compiendo come “capo del Women20, il gruppo del G20 che si occupa di uguaglianza di genere. Il Summit si terrà il prossimo luglio. Sostiene Sabbadini: “Dobbiamo essere sfidanti, superare l’approccio dell’inclusione, della visione che vede le donne come soggetti svantaggiati, vittime. Adottare quello dell’empowerment…non c’è democrazia senza libertà femminile. Non c’è democrazia senza valorizzazione della maternità. Non c’è democrazia senza valorizzazione della cura. Le donne hanno insegnato al mondo il significato profondo il significato profondo delle relazioni di cura. Ora i governi devono impegnarsi a trasferire questo grande patrimonio femminile in tutti i campi della loro azione…”.

Le donne, lo ripetiamo noi come altri perché questa – purtroppo – è la realtà, sono quelle che hanno pagato e continuano a pagare di più gli effetti della crisi. Lo sottolineava ieri la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti in audizione in Commissione Lavoro a Montecitorio parlando di diseguaglianze nel mondo del lavoro, su Collettiva.it le proposte della Confederazione per arginare i divari, ma leggere il racconto di cosa capita ad una donna addetta alla mensa di una scuola di periferia di Milano e cosa, invece, succede ai titolari di case d’asta, ad esempio, fa certo effetto. Basta leggere lo scritto di Jonathan Bazzi su Domani.

Infine, segnaliamo una riflessione di Paolo Balduzzi su Il Messaggero, sull’Assegno Unico per le famiglie. Misura giusta, secondo l’autore, ma a suo giudizio non stimolerà la natalità. Ci vorrà tempo prima che vada a regine, è una legge delega e servono i decreti attuativi. E poi gli stanziamenti economici stanziati sono insufficienti.

Economia lavoro e sindacato

Tra le vertenze di cui parlano i giornali, la mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici agricole. Nina Valoti su il Manifesto resoconta il presidio di ieri a Montecitorio dando conto della convocazione da parte del governo arrivata in giornata. Su Collettiva.it la cronaca della giornata nelle parole di Martina Toti Basta esclusioni, basta discriminazioni e nelle immagini di Ivana Marrone Essenziali sempre

Ultimo giorno di produzione per la Roberto Cavalli, ne parlano Conquiste del lavoro e. Collettiva it Sesto Fiorentino, dopo 51 anni chiude la Roberto Cavalli

Molto spazio su tutti i quotidiani in edicola, il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri ieri: chiusure e aperture nel prossimo mese di aprile, più le prime meno le seconde, perché la pandemia altro non consente. E poi l’introduzione dell’obbligo vaccinale per le lavoratrici e i lavoratori delle professioni sanitari e farmacisti. Ne scrive Marco Galluzzo sul Corriere della Sera e, sullo stesso quotidiano il dettaglio dei provvedimenti nel pezzo di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini. Per quanto riguarda il personale: vaccinazione obbligatoria e per chi la rifiuta “la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali”. Quando non è possibile il cambio di mansione “non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento, comunque denominato fino al completamento del piano vaccinale e non oltre il 31 dicembre 2021”. Sempre per il personale, ma questa volta riguarda gli addetti alle somministrazioni del siero, il Decreto introduce uno “scudo Penale”. Se nel governo si consuma “uno scontro” tra agli aperturisti e quanti ritengono non sia il momento (Tommaso Ciriaco e Carmelo Lopapa su La Repubblica), Graziella Melina, a pag. 5 de Il Messaggero, accende i riflettori su una questione non di poco conto: “Sanitari no vax, allarme sostituzioni, mancano infermieri e rianimatori”. Insomma, se si considera che il personale sanitario che rifiuta la vaccinazione potrebbe aggirarsi attorno all’1% e in una situazione di pregressa carenza di organico, come si sostituiscono quanto dovranno essere spostanti a mansioni che non prevedono il contatto con pazienti nelle corsie, nelle rianimazioni e negli ambulatori?

Infine il Decreto prevede che fino al 30 aprile l’Italia sarà rossa o arancione, con possibili deroghe qualora in alcuni territori i dati dovessero significativamente migliorare, i ragazzi e le ragazze dal 7 aprile torneranno a scuola anche se in zona rossa fino alla 1 media. Ma bar e ristoranti chiusi anche a pranzo.

Mentre il generale Figliuolo insiste sull’obiettivo delle 500 mila somministrazioni al giorno da raggiungere a metà aprile, Alessandra Ziniti su La Repubblica scrive: “L’Italia sfonda il muro dei 10 milioni di vaccini somministrati proprio il giorno in cui la campagna subisce, quasi ovunque, una inattesa battuta d’arresto per mancanza di dosi”. Infine su La Stampa merita di essere letta una inchiesta a cura di Alessandro Mondo sulla condizione dei nosocomi torinesi

E poi l’economia. Roberto Perini a pag. 14 de La Repubblica da conto dell’approvazione da parte del Parlamento del Recovery, il testo è quello presentato lo scorso 15 gennaio dal precedente governo e l’attuale lo sta rivedendo. Non solo, segnala l’autore “Come fosse una comune finanziaria, Camera e Senato hanno dato l’assalto al testo del Recovery Plan.” Il provvedimento è passato a larghissima maggioranza, con l’astensione di Fratelli di Italia e Sinistra Italiana.

Federico De Rosa sul Corriere della Sera segnala: “Tim rinnova il consiglio: confermati Rossi e Gubitosi, Gorno Tempini entra per cassa Depositi”. E Sottolinea che secondo il ministro Colao “Rete veloce, ritardo intollerabile”.

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